Zero sicurezza sui treni, da anni terra di nessuno
Treni senza pace, dopo i ritardi lo scandalo in primo piano è quello della sicurezza a bordo dei convogli. Una capotreno è stata aggredita venerdì sera su un convoglio della linea Milano-Mortara. La donna, una 48enne, era intervenuta per chiedere a un passeggero, descritto come di origini nordafricane, di spegnere la sigaretta. Il giovane si era rifiutato di farlo ed era arrivato a prendere a schiaffi la capotreno. Poi, dal convoglio la chiamata al 112 e i carabinieri arrivati in stazione a Mortara impossibilitati ad intervenire perché l’aggressore era riuscito a scendere e scappare.
Fin qui la cronaca, che ha registrato nei giorni scorsi – dopo l’accoltellamento di un altro capotreno a Rivarolo – le reazioni dei sindacati e uno sciopero, le polemiche del Siulp -un sindacato di polizia – che denunciava una mancata sinergia tra gli operatori delle forze dell’ordine e il personale Fs viaggiante, le abituali accuse in vena di polemica politica all’indirizzo del vicepremier Matteo Salvini, titolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Una situazione che – fuor di ogni polemica – sopravanza anche la più volte strombazzata iniziativa di Fs Security, con 1000 operatori da assumere in un triennio, finora evidente innanzitutto nelle principali stazioni ed essenzialmente ideata per curare la sicurezza nelle stazioni, altro tasto dolente per i gravissimi episodi di aggressioni negli scali, spesso ad opera di senza fissa dimora che li frequentano. lo specchio di un degrado che è quotidiano in molti treni regionali lungo lo Stivale, terra di nessuno.
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