Esteri

Volodymyr Zelensky in udienza dal Papa dopo l’incontro con Meloni. Poi volerà a Berlino

di Redazione -


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è giunto in Vaticano per il previsto incontro con Papa Francesco. Si tratta della terza udienza con il Pontefice dal 2020 e del quarto incontro tra i due considerando anche il bilaterale svoltosi in occasione del G7 a Borgo Egnazia. L’udienza di questa mattina con il Santo Padre è stata preceduta dall’incontro che Zelensky ha avuto ieri sera a Villa Doria Pamphilj con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni la quale ha ribadito il pieno sostegno italiano alla causa ucraina. Nel corso dei colloqui, oltre che dello stato attuale della situazione, si è parlato anche della necessità di costruire una pace giusta e duratura che ponga fine al conflitto in corso e della futura ricostruzione dell’Ucraina che sarà al centro della prossima Ukraine Recovery Conference, che sarà ospitata a Roma il 10 e 11 luglio 2025. Giorgia Meloni ha ribadito che “l’obiettivo del nostro sostegno è mettere l’Ucraina nelle condizioni di poter costruire una tavolo di pace. Una pace che non può significare una resa, come tanti, troppi suggeriscono vigliaccamente”, mentre il presidente ucraino, nell’illustrare il “piano della vittoria” di Kiev ha ringraziato l’Italia per “l’assistenza alla sicurezza del nostro Paese” e per gli ‘”aiuti alla difesa”. “Se saremo in grado di mettere in atto il nostro piano per la vittoria, con la collaborazione dei nostri partner, la Russia non sarà in grado di vincere”, ha aggiunto Volodymyr Zelensky che ha anche sottolineato l’importanza “che tutti i partner dell’Ucraina lavorino insieme a una pace giusta”. Insomma, il succo di quanto emerso dall’incontro con Giorgia Meloni è che sul tavolo non può essere posto un accordo che nei fatti rappresenti una resa di Kiev.

Dopo l’incontro di oggi in Vaticano, Zelensky volerà a Berlino dove incontrerà il cancelliere Olaf Scholz e il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, al Palazzo Bellevue per illustrare anche alla Germania il suo “piano della vittoria”.


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