Esteri

Zelensky avverte: “Nessun accordo senza l’ok dell’Ucraina”

di Giuseppe Ariola -


Dagli Emirati Arabi Uniti, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lancia un monito chiaro: l’Ucraina non riconoscerà alcun accordo tra Russia e Stati Uniti che venga siglato senza la sua partecipazione diretta. Kiev ha appreso dai media dell’incontro tra le delegazioni di Mosca e Washington a Riad, un segnale che conferma la presenza di forze esterne che agiscono senza coinvolgere direttamente l’Ucraina, in una direzione che potrebbe rivelarsi dannosa per i suoi interessi. Per il presidente Ucraino “è un problema che gli Stati Uniti dicano cose che sono molto piacevoli per Putin” ravvedendo nelle recenti dichiarazioni americane l’intento di compiacere il capo del Cremlino “per incontrarsi e avere un successo veloce”. La situazione, insomma, si fa sempre più complessa. Da un lato, gli Stati Uniti restano un alleato fondamentale per il sostegno militare, dato che le armi americane – anche quelle fornite dagli europei – non possono essere utilizzate senza il via libera di Washington. Dall’altro, l’Unione Europea rappresenta il futuro politico ed economico dell’Ucraina, ma secondo Zelensky si è mossa con troppa lentezza rispetto a Donald Trump e potrebbe non riuscire a colmare il ritardo, complice la consueta frammentazione interna. A Bruxelles, Ihor Zhovkva, vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino, ha avanzato una proposta chiara: nominare rapidamente un rappresentante europeo con uno status pari a quello di Zelensky, Putin e Trump per partecipare ai negoziati. “Dovrebbe essere una decisione rapida”, ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di agire subito dopo l’incontro di Parigi. Nel frattempo, Zelensky prosegue il suo intenso tour diplomatico per rafforzare le alleanze nel cosiddetto Sud Globale. Domani sarà ad Ankara per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mentre mercoledì si recherà in Arabia Saudita per una visita di Stato già pianificata, accompagnato dalla moglie Olena Zelenska. Inoltre, l’accelerazione degli eventi sembra aver spinto persino la Cina a mostrare un maggiore interesse nei confronti dell’Ucraina: a Monaco, il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha e il potente capo dello staff presidenziale Andrii Yermak hanno incontrato l’omologo cinese Wang Yi. Sul fronte diplomatico, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il conflitto, l’ex generale Keith Kellogg, ha assicurato alla NATO che nessuno imporrà un accordo preconfezionato all’Ucraina e che la decisione finale sul suo futuro spetta esclusivamente a Kiev. Kellogg ora si recherà in Ucraina e Zelensky ha già annunciato che lo porterà direttamente al fronte per mostrargli la realtà sul campo. Tuttavia, resta il dubbio sul suo reale peso nei negoziati, dato che non figura nella delegazione ufficiale degli Stati Uniti.


Torna alle notizie in home