Zelensky attacca Orban. Usa e Russia si sfidano
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un duro attacco al premier ungherese Viktor Orban, pur senza nominarlo esplicitamente, durante il vertice della Comunità Politica Europea (Cpe) in corso a Blenheim Palace, vicino Oxford, a cui sono entrambi presenti. “Se qualcuno in Europa, ha detto Zelensky riferendosi al recente viaggio a Mosca di Orban, cerca di risolvere i problemi alle spalle di qualcun altro, se qualcuno vuole compiere una visita nella capitale della guerra e magari promettere qualcosa contro il nostro comune interesse o a spese dell’Ucraina o di altri paesi, perché mai dovremmo prendere in considerazione una tale persona?”. Orban tira dritto, ribadendo la sua posizione: “Non c’è soluzione del conflitto sul campo di battaglia. Ogni giorno si perdono migliaia di vite umane che sono la cosa più preziosa al mondo. Dobbiamo fermare questa guerra. La soluzione è il cessate il fuoco e l’apertura di un tavolo negoziale ma serve tempo”. Contro la pace sembra lavorare l’Alleanza atlantica. Da settembre sarà operativo in Germania un comando Nato per “coordinare” il sostegno a Kiev. “Abbiamo concordato di istituire un comando per coordinare e fornire assistenza e addestramento alla sicurezza per l’Ucraina”, ha affermato il segretario generale uscente della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo all’incontro della Cpe. La Russia non esclude un nuovo dispiegamento di missili nucleari in risposta al previsto stazionamento statunitense di armi convenzionali a lungo raggio in Germania. A dichiararlo è stato il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov. Secondo quanto riportato da Interfax, Ryabkov ha avvertito che Mosca sceglierà dalla più ampia gamma di opzioni possibili per elaborare la risposta più efficace alla mossa degli Usa, aggiungendo che Kaliningrad, “ha da tempo attirato l’attenzione malsana dei nostri avversari”. “Kaliningrad non fa eccezione per quanto riguarda la nostra determinazione al 100% a fare tutto il necessario per respingere coloro che potrebbero avere piani aggressivi e che cercano di provocarci a compiere determinati passi che non sono desiderabili per nessuno e sono irti di ulteriori complicazioni”, ha concluso il vice ministro.
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