Wine in Venice: Venica & Venica in rappresentanza Friuli Venezia Giulia
Il 20 gennaio ha preso il via la seconda edizione di Wine in Venice, la kermesse che celebra il connubio tra Venezia e il vino: tra i protagonisti Venica & Venica.
Le cantine che hanno partecipato alla manifestazione, una per ogni regione d’Italia, hanno sfilato sotto i riflettori, ognuna rappresentando un angolo unico della ricca tradizione vitivinicola italiana, selezionate da una giuria internazionale di esperti che si è espressa in merito a progetti di sostenibilità, etica e innovazione del settore vitivinicolo.
Venica & Venica ha rappresentato con fierezza il Friuli-Venezia Giulia, facendosi portavoce dell’importanza raccontare quello che si fa in cantina. La giuria internazionale ha infatti riconosciuto il contributo significativo della famiglia Venica nell’ambito della sostenibilità, sia ambientale che sociale. “Perché la sostenibilità non è solo ambientale, ma è fatta anche di azioni concrete verso le persone fragili” ha detto Ornella Venica.
L’azienda è stata premiata non solo per la sua misura della sostenibilità, che abbraccia l’emissione di gas serra, il consumo d’acqua e la biodiversità, ma anche per il suo impegno verso le persone, per la sua attenzione all’etica e all’innovazione.
I vini presentati durante l’evento hanno conquistato il favore del numeroso pubblico di operatori ed esperti presenti, diventando gli ambasciatori di un viaggio di scoperta attraverso il territorio, i vitigni autoctoni e la storia di Venica.
I vini dell’azienda ambasciatori nella kermesse veneziana sono stati tre: ‘Petris’ Malvasia Doc Collio 2022, un omaggio alla Serenissima che, con le sue rotte, ha fatto arrivare in Collio questo vitigno dal Peloponneso e, più precisamente, dalla località Monovaxia che ha poi dato origine al nome del vitigno stesso; ‘Ronco delle Cime’ Friulano Doc Collio 2022, vitigno autoctono, abbiamo voluto raccontare le radici della nostra Terra: il Collio, in Friuli-Venezia Giulia; e infine ‘Ronco delle Mele’ Sauvignon Doc Collio 2022. L’affascinante nome deriva dalla presenza di alberi di mele nelle scarpate e nelle capezzagne della collina in cui si trova il vigneto e vuole essere un omaggio all’antica coltura promiscua di alberi da frutto “maritati” alla vite.
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