Werwolf Division, dodici arresti: i “lupi mannari” neonazisti volevano colpire la premier Meloni
Dodici persone arrestate in tutta Italia perché considerate appartenenti al gruppo suprematista e neonazista denominato “Werwolf Division”: erano pronte a colpire anche la premier Giorgia Meloni e un economista del World Economic Forum. Sono accusati, a vario titolo, di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Contestualmente, in una operazione che è coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, sono in corso altre 13 perquisizioni domiciliari. Le misure cautelari in carcere sono state emesse dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Già più di un anno fa, nel maggio 2023, in Emilia Romagna, un’operazione di polizia aveva accertato l’esistenza di una rete che operava sul web, specialmente attraverso un canale Telegram attivato nel 2022, richiamandosi alla Werwolf Division. Otto persone erano state indagate nell’area bolognese ma pure in altre città, una anche trovata in possesso illegale di una pistola. Persone comprese tra i 30 e 44 anni di età in Emilia, una donna di 60 anni originaria di Roma, un uomo di 41 anni a Milano.
Un canale Telegram, aveva scritto Il Resto del Carlino, che era stato attivato un anno prima, nel 2022, cui si erano iscritte oltre 80 persone, che inneggiava a tematiche neonaziste diffondendo immagini di spade incrociate, teschi delle SS e croci celtiche e messaggi su Hitler, Himmler e altri gerarchi nazisti. Una propaganda arrivata a diventare anche pubblica, con un volantinaggio in pieno centro, sotto le Due Torri.
Nel titolo del gruppo il richiamo alla Werwolf, l’organizzazione di resistenza dei “lupi mannari” istituita durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, per compiere atti di sabotaggio e di guerriglia contro gli Alleati, affidata al comandante in capo delle SS Heinrich Himmler, che la pose sotto il comando del SS-Obergruppenführer Hans-Adolf Prützmann e del SS-Brigadeführer Karl Pflaumer.
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