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W20, presentato alla Camera il Summit 2024 per la parità di genere

Parità di genere, emancipazione femminile e inclusione anche economica delle donne nella società. È con questi obiettivi che il Women 20 (W20), gruppo ufficiale del G20, si riunirà per la nona volta da quando è stato istituito nel 2015, nell’ormai consueto Summit che quest’anno si terrà a Rio de Janeiro dal 27 settembre al 2 ottobre. Tra le principali tematiche al centro del vertice ci saranno l’imprenditoria femminile, l’accesso al credito, la presenza delle donne nelle discipline Stem, la care economy (economia della cura), la violenza di genere, ma anche temi dal carattere più generale, come per esempio i cambiamenti climatici. Il Summit che prenderà il via dopodomani è stato presentato questa mattina presso la Sala stampa della Camera da una delegazione bipartisan di deputate guidata da Cristina Rossello di Forza Italie e da Chiara Braga del Partito Democratico. Insieme alle parlamentari erano presenti anche l’ambasciatore italiano in Brasile Alessandro Cortese, Linda Laura Sabbadini ed Elvira Marasco del W20 Italia, la Capo delegazione del W20 Brasile Adriana Carvalho, la people, culture and organization vicepresidente di Tim Brasil, Maria Antonietta Russo, la vice president institutional communication and sustainability di Tim Maria Enrica Danese. Tra i punti cardini della conferenza stampa a Montecitorio c’è stato, ovviamente, un focus sull’importanza che le donne siano sempre più presenti nei processi decisionali a tutti i livelli istituzionali, nazionali e sovranazionali, così da garantire un’effettiva inclusione femminile e superare il gender gap in tutti gli ambiti, a partire da quello lavorativo e salariale. Il lavoro delle oltre 100 delegate che si riuniranno per i lavori del Summit a Rio de Janeiro partirà, quindi, proprio dalla necessità di raggiungere un’effettiva parità di genere e si concretizzerà anche attraverso la formalizzazione di proposte destinate ad arrivare sul tavoli dei governi dei paesi del G20 con l’obiettivo di promuovere politiche in grado di superare il divario di genere e tutte le conseguenze, anche economiche, che esso comporta.