Vox Populi
di ADOLFO SPEZZAFERRO
La destra avanza sempre di più in tutta Europa e in Spagna causa un vero e proprio terremoto politico dopo le elezioni regionali del 28 maggio. Pedro Sanchez, il primo ministro spagnolo, ha convocato le elezioni generali anticipate per il 23 luglio dopo che il suo partito, Partito socialista operaio spagnolo (Psoe), ha subito una significativa battuta d’arresto nelle elezioni locali e regionali.
Più di 35 milioni di spagnoli sono stati chiamati a votare per il rinnovo delle giunte comunali, provinciali, insulari e 12 parlamenti delle Comunità Autonome. Dopo aver perso nelle roccaforti del Psoe di Valencia e Siviglia e vinto in sole quattro Comunità Autonome, Sanchez, dopo le consultazioni con il Re, ha rassegnato le dimissioni e sciolto il parlamento. Il Partito popolare si conferma primo partito davanti al Psoe e, in terza posizione, il partito di destra sovranista Vox, che raddoppia i voti.
In un discorso alla nazione in diretta tv, Sanchez ha affermato di aver informato il re Felipe VI della sua decisione di sciogliere il parlamento. “Sebbene le elezioni avessero una portata locale e regionale, il significato del voto trasmette un messaggio che va oltre. Ecco perché, sia come primo ministro che come segretario generale del Partito socialista, mi assumo personalmente la responsabilità dei risultati”, ha detto il presidente del Consiglio spagnolo.
Nelle comunali il Partito popolare ha ottenuto il 31,5% dei voti contro il 28,2% dei socialisti, un calo di 1,2 punti percentuali per il partito di Sanchez sul 2019, ma quasi nove punti di aumento per i conservatori, che hanno beneficiato del crollo del partito centrista dei Ciudadanos (Cittadini). Il partito conservatore è riuscito a dominare il voto in alcune regioni che in precedenza avevano visto la maggioranza del Partito socialista: Valencia, Aragona e La Rioja. “La Spagna ha avviato un nuovo ciclo politico”, ha commentato il presidente dei popolari Alberto Nunez Feijoo. “E’ la vittoria di un altro modo di fare politica”.
A sentire gli analisti, la vittoria dei conservatori nelle elezioni regionali molto probabilmente aprirà la strada a una vittoria alle elezioni generali. Le elezioni potrebbero anche segnare l’inizio di un ritorno a un sistema bipartitico dominato da socialisti e popolari (senza più centisti, insomma). Nell’ultimo decennio partiti più piccoli come Podemos e il centrista Cittadini hanno svolto ruoli di primo piano, ma entrambi potrebbero faticare a raggiungere il cinque per cento di voti necessari per la rappresentanza in molte regioni. I socialisti pagano pegno anche rispetto alla neonata alleanza di sinistra del popolare ministro del Lavoro Yolanda Díaz, in continua crescita. Un altro indicatore chiave delle elezioni è stata la prestazione di Isabel Díaz Ayuso (del Partito popolare), capo del governo regionale della regione di Madrid dall’agosto 2019 e rieletta ancora. Barcellona è stata un’eccezione tra le grandi città, con un partito indipendentista vincente, ma il suo scarso margine di vittoria significa che avrà bisogno di un accordo con i socialisti per spodestare l’attuale sindaco di estrema sinistra Ada Colau. Va precisato che i governi regionali spagnoli hanno un enorme potere e discrezionalità di bilancio su istruzione, sanità, politiche della casa e polizia.
Feijóo (Pp): “gli spagnoli
hanno detto basta”
“Gli spagnoli hanno detto basta”. A dichiararlo è stato Alberto Núñez Feijóo, presidente del Pp, che esulta per la vittoria elettorale. “L’annuncio di elezioni anticipate non nasconde quello che è successo”, ha precisato. “Apprezzo che questo sentimento si sia tradotto in una vittoria del Pp, ma la cosa più importante è che abbia iniziato a vincere un altro modo di fare politica”. Il 2 aprile 2022, al XX Congresso Nazionale Straordinario, nella città di Siviglia, Feijóo è stato proclamato presidente del Pp con il 98 per cento dei voti.
Lo scenario in vista delle elezioni anticipate è quello di un governo di coalizione tra conservatori e Vox, con una netta virata a destra della Spagna. Virata in linea con la tendenza europea, basti pensare a Grecia, Finlandia, Svezia e Italia. Ovunque sia la sinistra che i centristi stanno perdendo terreno rispetto alla destra moderata. In una parola quei conservatori a cui si ispira e punta anche la premier Giorgia Meloni. Il quadro molto probabilmente sarà conclamato alle prossime elezioni europee, con una nuova maggioranza a Strasburgo e un nuovo indirizzo dell’Unione europea.
Esulta il centrodestra
italiano
Dall’Italia arriva il plauso del centrodestra. “Il successo del Partito popolare in Spagna conferma la corrente che ormai si sta affermando in tutta Europa con una sinistra sempre più debole e lontana dagli interessi dei cittadini che viene travolta ai seggi”, è il commento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Il caso spagnolo – ha detto – è solo l’ennesima dimostrazione di questo percorso politico che, a pochi mesi dalle elezioni europee, deve essere un monito a non mollare e fare ancora meglio per poter segnare finalmente un punto di svolta anche a Bruxelles con una forte guida di centrodestra che vedrà Forza Italia baluardo nel Ppe”.
“Tracollo della sinistra alle elezioni amministrative in Spagna. I nostri amici di Vox triplicano la loro presenza sui territori e saranno decisivi per la formazione di sei governi regionali insieme ai popolari. L’antipasto di quello che ci auguriamo accada alle prossime elezioni politiche spagnole e, pochi mesi dopo, anche a Bruxelles”. Così il capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. La Lega dal canto suo ha come obiettivo quello di essere determinante a Bruxelles per cambiare le politiche ideologiche contro lavoro, sviluppo, auto, casa, famiglia e made in Italy. È quanto emerge dal consiglio federale del partito, presieduto dal segretario Matteo Salvini, che si è appena concluso nella sede storica del partito in via Bellerio a Milano. La Lega ha confermato il giudizio negativo sull’asse tra Ppe e socialisti. L’auspicio è costruire un centrodestra alternativo alla sinistra, così come avvenuto in Italia e nelle recenti elezioni amministrative in Spagna.
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