Voto in condotta: il 76% degli italiani d’accordo su riforma
Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Quorum/You Trend per Sky Tg24, gran parte degli italiani (il 76 per cento) è d’accordo con la riforma del voto in condotta, annunciata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che prevede che la valutazione della condotta pesi nei crediti per l’esame di maturità e per far scattare il debito scolastico in educazione civica in caso di 6 in pagella. Dai dati emerge che i più favorevoli hanno un’età compresa tra i 35 e i 54 anni, mentre i più contrari sono i giovani tra i 18 e i 34 anni.
Anche la figura del “docente tutor”, introdotta da quest’anno con il compito di aiutare gli studenti nel processo di orientamento, convince due italiani su tre, con una percentuale del 66 per cento. Dai dati emersi dal sondaggio, dunque, sia la riforma del voto in condotta che l’introduzione dei docenti tutor convincono in modo trasversale gli elettori di maggioranza e opposizione. Sull’argomento si va oltre gli steccati dei partiti.
Gli italiani nel giorno della campanella, quindi, si schierano a favore delle recenti misure adottate da Palazzo Chigi. Una ricerca fondamentale, pertanto, quella di Quorum/You Trend, considerando le recenti polemiche in seguito alla visita della premier Meloni a Caivano. Le persone si fidano della linea adottata dalla prima donna del centrodestra, che coadiuvata dal ministero dell’Istruzione sta dando più di una semplice svolta per quanto riguarda la scuole. Detto ciò, l’azione delle istituzioni non si ferma qui. Le ultime vicende di cronaca impongono ulteriori provvedimenti, soprattutto nelle aree laddove lo Stato ha più di qualche semplice problema.
“Alcune problematiche emerse dall’ultimo rapporto Ocse – spiega il ministro Valditara – devono farci riflettere. Tra queste c’è sicuramente il tema della dispersione scolastica, della disoccupazione giovanile, dell’istruzione tecnico-professionale. Proprio in questo senso, il 18 settembre presenterò in Cdm la riforma in via sperimentale dell’istruzione tecnico professionale, su cui bisogna porre l’attenzione, soprattutto perché nel rapporto è stato sottolineato come l’apprendimento basato sul lavoro consenta di applicare le proprie competenze in un contesto pratico, facilitando la transizione tra scuola e mondo del lavoro. Così come è importante individuare l’idea di un percorso 4+2 in stretta connessione per gli Its”.
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