VISTO DA – Un silenzio da mille parole
VISTO DA – La recensione di In Silenzio. “Un silenzio da mille parole”
Finalmente Netflix sforna un’avvincente serie drammatica che affronta con i dovuti toni, senza pietismi e senza falsi eroi, il delicato tema del reinserimento sociale dei giovani dopo l’esperienza in carcere minorile.
In Silenzio, serie brillantemente ideata da Aitor Gabilondo, segue le vicende di Sergio (interpretato da un ottimo Arón Piper, già visto e già bravo in Elite), un ragazzo la cui storia criminale ha gettato una lunga ombra su di lui.
All’interno dell’appassionante trama di questa serie, seguiamo Sergio Ciscar, un ex detenuto che viene rilasciato dopo aver trascorso sei anni in prigione per l’omicidio dei suoi genitori, gettati dal balcone senza pietà e senza lasciarsi sfuggire una parola. Nemmeno una.
Il suo silenzio durante il processo e la mancanza di collaborazione con le autorità hanno lasciato aperte numerose domande sulla motivazione del delitto e sulle sue intenzioni. Ora, l’equipe della giovane psichiatra Ana Dussel è stata incaricata di sorvegliare segretamente Sergio, giorno e notte, allo scopo di valutare il possibile pericolo che rappresenta per la società. Missione per niente facile, visto che anche fuori dalla cella non dice una parola che sia una.Non si sa nemmeno perché è arrivato a compiere un gesto di tale disumanità e con un tale cinismo.
Durante il suo periodo di osservazione, Sergio viene studiato come se fosse un animale, mentre Ana e il suo team cercano di scoprire la verità nascosta dietro il suo silenzio e di comprendere se ci sia ancora una minaccia imminente per la società. La visione è offerta su più punti di osservazione, uno più inquietante dell’altro. Non parla, ok, quindi lo monitorano con le telecamere, in strada, in casa, dappertutto. Un Grande Fratello con l’occhio puntato sui suoi perché passati. Ma soprattutto futuri, perché la speranza è quella di poter sanare una personalità deviata e rivederla all’interno di un contesto sociale senza temerne la pericolosità.
L’intensa trama di In Silenzio si dipana attraverso sguardi, gesti e azioni silenziose, creando un’atmosfera tesa e avvolgente che cattura l’attenzione dello spettatore.
Il silenzio è protagonista. Punitivo, esplorativo, riflessivo. A volte, per usare un ossimoro, chiassoso. Viene associato agli sguardi, al buio, perfino alla confusione. Il silenzio non solo del protagonista ma di tutto ciò che lo circonda. Silenzio che a volte cela e altre svela, tenendoti costantemente su di giri.
Questa serie, attraverso lo sguardo attento di Ana Dussel e del suo team, affronta il tema complesso del reinserimento sociale dei giovani delinquenti, offrendo spunti di riflessione sulla natura umana, la redenzione e il perdono. Con una narrazione coinvolgente e interpretazioni sorprendenti, In Silenzio è, a parer mio, una nuova aggiunta imperdibile al vasto catalogo di Netflix.
Ho trovato interessante il modo che regia, fotografia rendono in termini di intensità emotiva, profondità riflessiva andando a valorizzare senza soffocarle le impressionanti performance attoriali che la rendono diversa dalle altre serie spagnole, spesso condite da un barocco funzionale che sì, ti tiene lì incollato, ma sempre con quel retrogusto di “anche meno” con il quale qualcosina ti verrebbe da riscriverecon una mano un po’ più leggera. E questo perché non solo esplora le conseguenze psicologiche del crimine e dell’isolamento, ma anche l’importante tematica del perdono e della seconda possibilità.
Il coinvolgimento nella vicenda è costante. Per intenderci: se devi andare in bagno, la tieni.
Ciò che rende In Silenzio ancora più promettente è la sua capacità di affrontare in modo sensibile e realistico le questioni legate al sistema carcerario minorile.
La storia di Sergio non si limita a intrattenere, ma sfida lo spettatore a riflettere sulle dinamiche sociali e sulla possibilità di riscatto individuale. Con una sceneggiatura ben strutturata e una regia impeccabile, Netflix potrebbe trovarsi di fronte a un altro grande successo da includere nel suo catalogo.
In Silenzio è una serie che riesce a lasciare un’impressione duratura, grazie a una combinazione equilibrata tra suspense, profondità emotiva e un approccio criticamente consapevole al tema. Chi ama il cinema con una prospettiva riflessiva rimarrà sicuramente affascinato da questo affascinante e potente dramma.
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