VISTO DA – Un intimo (Becoming) Karl Lagerfeld in una Parigi anni ’70
Il mercenario del prêt-à-porter: così nasce l’imperatore della moda e così viene raccontato nella serie tv, disponibile su Disney +, Becoming Karl Lagerfeld prodotta da Gaumont e Jou Premier e liberamente ispirata al bestseller Kaiser Karl di Raphaelle Bacqué. Il biopic seriale diretto da Audrey Estrougo e Jérome Salle ci porta nella Parigi degli anni ’70, dove la moda di tutti i giorni si incontra con l’haute cuture e dove i maggiori stilisti dell’epoca si concentrano tra abiti eclettici e passioni fuori dall’ordinario. È in questo contesto che vive e lavora Karl Lagerfeld (interpretato da uno strepitoso Daniel Brühl) che all’età di 38 anni disegna per vari marchi del prêt-à-porter e non ha ancora raggiunto la fama mondiale (e i look) per cui tutti noi lo conosciamo. Becoming, appunto, prima che il mondo lo riconoscesse come l’imperatore della moda. Ma non è un biopic come gli altri: non è un documentario romanzato su quello che ha fatto, quello che ha visto e toccato. È un racconto dallo stile audace, non convenzionale che supera la superficie del mondo della moda per entrare nelle più complesse identità psicologiche dei personaggi, mostrano il lato più intimo e poco conosciuto. C’è il giovane Lagerfeld stilista che tenta in tutti i modi di affermarsi nel competitivo mondo della haute couture. Ma al cuore della narrazione c’è il Lagerfeld alle prese con le sue relazioni personali, in particolare l’intensa e complicata storia d’amore con Jacques de Bascher (interpretato da Théodore Pellerin) e la rivalità con Yves Saint Laurent (Arnaud Valois), due figure fondamentali per comprendere il genio creativo e tormentato di Lagerfeld.
Becoming Karl Lagerfeld: il successo e l’amore
Uno dei temi centrali difatti, è la gelosia, forza motrice che spinge il protagonista e le persone che lo circondano in spirali autodistruttive, ma allo stesso tempo alimenta la loro creatività. Il triangolo amoroso tra Lagerfeld, Jacques e Yves Saint Laurent è al centro della serie e ne determina i toni. Da una parte, abbiamo il dandy problematico Jacques, dall’altra un Lagerfeld distaccato e rigoroso e le loro vite segnate da una continua tensione tra desiderio di affermazione e autodistruzione. Allo stesso tempo, la serie esplora anche l’amore di Lagerfeld per l’estetica e il rigore della moda, dal passato con Gaby Aghion (Agnès Jaoui), fondatrice della maison Chloé fino alla fatidica chiamata a inizio anni ’80 di Chanel. La serie si distingue anche per la sua meticolosa attenzione ai dettagli: scenografia, costumi e colonna sonora contribuiscono a creare un’immersione totale nell’universo glamour e psichedelico degli anni ’70. Ne emerge un racconto sulla moda, ma una riflessione sul potere, sul desiderio e sul riscatto, sull’incessante bisogno di approvazione e affermazione personale, sulle fragilità e sul successo. Tuttavia, il pezzo forte di questa serie tv, che si porta tutta sulle spalle, è un magnifico Daniel Brühl nei panni del protagonista. La sua interpretazione di Karl Lagerfeld è straordinaria: ne coglie l’ambizione, l’intelligenza e le contraddizioni. Ne interpreta perfettamente l’immagine pubblica e, allo stesso tempo, fa scoprire le fragilità nascoste dietro la sua apparente freddezza.
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