Cinema

VISTO DA – “Svaniti nella notte” un bluff prevedibile

di Riccardo Manfredelli -


Che il film “Svaniti nella notte” fosse un autentico bluff avrei dovuto capirlo da quel viaggio di ritorno da New York a Bari fatto durare trenta secondi netti. La nuova pellicola di Renato De Maria per Netflix, disponibile on-demand dallo scorso 11 luglio 2024 è inconsistente e inconcludente. Vorrebbe, credo, essere un thriller, al centro un padre (Riccardo Scamarcio) disposto a tutto pur di salvare i figli rapiti, ma del thriller mancano del tutto guizzi e sussulti, per una trama piatta come il mare che dal confine con la Grecia riporta Pietro a Bari con una grossa partita di droga da consegnare al suo ex migliore amico e oscuro affarista Nicola (Massimiliano Gallo).

Vorrebbe essere un dramma psicologico, uno di quei film di cui si scrive, per invogliare il pubblico alla visione, “nulla è come sembra”, ma è una direzione narrativa imboccata troppo tardi (a meno di mezz’ora dai titoli di coda) e con risvolti noiosamente prevedibili: il rapimento dei bambini, e non vi avviso dello spoiler perché non mi aspetto che voi sprechiate un’ora e mezza delle vostre sospirate vacanze per guardare “Svaniti della notte”, anzi vi supplico di non farlo – anche perché non vorrei essere vittima dei vostri pur giustificatissimi anatemi – lo ha organizzato la madre Elena (Annabelle Walls) per dimostrare al giudice quanto il suo ex marito sia inadatto a fare il padre ed ottenere così l’affidamento esclusivo dei piccoli. Fin dove si è disposti a spingersi per raggiungere un obiettivo? L’idea dietro a “Svaniti nella notte” mi ha ricordato “L’Eroe”, film del 2019 che ha segnato il debutto dietro la macchina da presa di Cristiano Anania: Giorgio è un giornalista di cronaca nera “declassato” ad un quotidiano di provincia.

Quando il nipotino della proprietaria della più grande azienda vinicola del paese viene rapito, la sua firma sale finalmente alla ribalta. Più cinico ma prevedibile quanto “Svaniti nella notte”, “L’eroe” si salva almeno per le due interpretazioni principali: Salvatore Esposito, che presto riprenderà il ruolo che fu di Bud Spencer in “Piedone – Lo Sbirro” in una nuova serie Originale Sky, e Cristina Donadio, all’epoca al massimo della loro popolarità grazie a “Gomorra – La Serie”, in cui erano rispettivamente Gennaro Savastano e Scianel. «Di “Gomorra” avevo già visto la prima stagione, poi mi hanno offerto il ruolo di Scianel», ha recentemente raccontato Donadio, anche tra i concorrenti di “Amici Celebrities” nel 2019, «Scianel è un personaggio unico e indimenticabile. E’ stata un regalo: ci siamo scambiate l’anima per un periodo. Si è trattato di un personaggio difficile da interpretare, l’ho considerata un’eroina della tragedia greca».


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