VISTO DA – Hotspot, amore senza rete
“Hotspot-Amore senza rete” non sarebbe lo stesso film se non fosse ambientato a Napoli: lei, Tina Valente (Denise Tantucci) sogna di entrare al Teatro San Carlo come ballerina di fila e si mantiene facendo la cameriera in una nota pizzeria. Ha uno zio, da cui ha ereditato la passione per la danza, che è un purista del caffè fatto con la moka e combatte strenuamente contro il dominio delle macchinette con le cialde. L’incontro che dà la definitiva sterzata alla frequentazione tra Tina e Pietro (Francesco Arca), broker-artigiano dal cuore anestetizzato per cui ogni donna è una preda, avviene infine nelle viscere della città sotterranea.
Mentre “Il Ragazzo dai pantaloni rosa” si conferma il film italiano più visto del 2024 (al 13 dicembre ha superato gli 8 milioni di Euro di incasso totale), “Hotspot-Amore senza rete”, regia di Giulio Manfredonia, approda on-demand su Prime Video prodotto da Roberto Proia che si autocita inserendo nel film una scena e diversi elementi narrativi già alla base di “Sul più bello”, trilogia (tetralogia se consideriamo anche la serie rilasciata quest’estate, ndr.) spartiacque del suo percorso.
Come Marta (Ludovica Francesconi) anche Tina ha due amici che sono quasi famiglia: Barbara (Anna Lucia Pierro, ancora in sala con “Napoli-New York”) e Francesco (Erasmo Genzini), il cui curriculum da latin-lover incallito che prima o poi capitolerà lo rende parecchio simile a Jacopo (Jozef Gjura), diventano quindi protagonisti di due linee narrative parallele che, a tratti, risultano addirittura più interessanti di quella principale.
In particolare Barbara, come Federica (Gaja Masciale) che in “Ancora più bello” è vittima di mobbing, si trova ad affrontare una situazione più grande di lei: dovrà scegliere se dare alla luce il bambino che porta in grembo nonostante il parere contrario del fidanzato e della suocera (Rosalia Porcaro), l’unica vera cattiva di “Hotspot-Amore senza rete”, per quanto il suo potenziale sia appena abbozzato. Cattivo è certamente anche Manlio, amico, socio e “ufficio stampa” di Pietro, ma è la sua redenzione, alla fine, a determinare lo scioglimento positivo della vicenda.
La colonna sonora di “Hotspot-Amore senza Rete” è firmata dal compositore milanese Alessandro Bencini: al suo interno anche canzoni di Tarsia, Pino Daniele e Nuova Compagnia di Canto Popolare (due elementi, questi ultimi, che confermano il carattere Napoli-centrico del film) oltre a due brani di Tananai, “Nera Salsa di Soia” e “Abissale” (singolo certificato tre volte disco di platino) dall’album del 2022 “Rave, Eclissi”.
Chiudo con ancora un cenno su Napoli, quasi un personaggio a sé stante del racconto, riportando la dichiarazione d’amore che Francesco Arca, proprio attraverso le pagine del nostro giornale fece alla città (che nel frattempo lo aveva accolto come Alessandro Scuderi, il vicequestore protagonista della serie Rai “Resta con me”) ormai quasi un anno e mezzo fa: «Napoli è la città che amo di più al mondo. Girare lì è un grande regalo. E si sa, quando stai bene in un posto dai sempre il meglio di te».
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