VISTO DA – Due matrimoni fanno ridere il doppio
Nulla che non si sia già visto e poco rimpianto, ma nemmeno nulla che non valga la pena di rivedere, se si vogliono fare due risate grossier senza alzare gli occhi al cielo quando lo strumento è la volgarità da bar dello sport dopo la quinta birra.
Premesso questo, se il genere piace, piace anche il film.
Il protagonista, tale, Greg ha deciso di finirla di raccontare frottole a tutto spiano e ha liquidato la sua agenzia, che col nome Alibi.com, confezionava scuse perfette per gente con qualcosa di gravissimo o molto imbarazzante da nascondere. Innamoratissimo della sua Flo sta facendo di tutto per sposarla, ma i futuri suoceri, l’animalista Marlène e il tirchierrimo Gérard, chiedono in modo troppo insistente di incontrare quelli di Greg, che si identificano nientemeno che con la star del porno Appoline e il suo ex marito, di mestiere “truffatore seriale” Daniel.
Nella disperazione e nell’imbarazzo più totale, il futuro sposo suo malgrado si ritrova a dover richiamare in servizio l’asso dell’informatica Augustin e l’ammaliatore narcolettico Mehdi, i suoi fidatissimi e senza scrupoli ex colleghi di agenzia, per poter approntare un’ultimissima messinscena che lo manlevi dalla tragedia sociale annunciata.
“Se presento i miei veri genitori, il mio matrimonio nasce morto” è la frase più emblematica e tweettabile per comprendere lo spirito dell’impresa che Greg pensa di mettere in piedi.
E quale soluzione migliore chela progettazione di due matrimoni da svolgersi in contemporanea, l’uno all’oscuro dell’altro? Nessuna se non che lo sposo resta sempre il povero, digraziato, disperato Greg.
Chiaramente non è la trama delle trame come non c’è lo storytelling degli storytelling, ma questi film vanno presi così, come un momento di leggerezza a cui perdonare anche il più scontato dei deja vu. Perché la storia è sempre un po’ quella. I suoceri che si temono e si temeranno, qualcuno all’oscuro, qualcuno che si crede furbo, la suspence e l’empatia che spinge a fare il tifo per l’imbroglione, il lieto (spoiler) fine, comunque vada e in mezzo pasticci su pasticci perché in queste pellicole tutto si può fare tranne perdere il ritmo. E qua, devo dire con piacere, che il ritmo c’è e non ci si annoia nemmeno un momento.
Nelle parti di contorno dei genitori dello sposo e dei suoceri un cast di tutto rispetto per chi conosce bene il cinema francese: da un lato Nathalie Baye e Didier Bourdon, dall’altro Arielle Dombasle e Gérard Jugnot. Per la figura della madre di Greg, gli sceneggiatori si sono ispirati a quelli di Sylvia Kristel, icona erotica degli anni ’70 e ’80, celebre per il ruolo di Emmanuelle nell’omonimo film del 1974.
Validi anche i cammei: da Gad Elmaleh a Philippe Duquesne ad Alexandra Lamy, con Medi Sadoun che ricalca il ruolo di Marco Garcia dal film precedente e il cantante marsigliese Patrick Fiori che interpreta se stesso. Questo per dire che niente, ma soprattutto nessuno è lasciato al caso.
Questo è anche uno dei pochi casi in cui vedo il secondo film ma non il primo. Alibi.com era il titolo del precedente, che fruttò anche buonissimi incassi al botteghino e 2 Matrimoni alla volta è il seguito.
Il regista spiega la trama in modo semplice: “Dato che avevamo assistito all’incontro di Greg e Flo, era naturale che si sposassero nella seconda, e che partiamo da questa cerimonia per immaginare tutto ciò che potrebbe nuocere alla sua preparazione e al suo buon andamento. Da qui l’idea che i genitori di Greg siano davvero poco presentabili, e che rischino di rovinare il giorno più bello”.
C’è da dire, però che, come non sempre capita, il film sta in piedi da sé a prescindere dal precedente e regala momenti di grasse risate su una trama che si sa già in partenza, troverà la resa dei conti nel momento del matrimonio, che, ovviamente, è piazzato alla fine.
Mi è piaciuto anche il contributo musicale. Le musiche originali del film sono dei compositori Maxime Desprez & Michaël Tordjman (Una famiglia senza freni, Raid – Una poliziotta fuori di testa, Sposami, stupido!, Ti ripresento i tuoi, Un figlio all’improvviso, Mistero a Saint Tropez). Desprez e Tordjman hanno collaborato con il regista Philippe Lacheau anche per l’originale “Alibi.com”, “Babysitting – Una notte che spacca”, “Babysitting 2” e “Supereroe per caso”.
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