Visibilia, Daniela Santanchè rinviata a giudizio
Il ministro del Turismo in quota Fratelli d’Italia e fondatrice del gruppo Visibilia, Daniela Santanchè, si prepara ad affrontare il processo per presunte irregolarità nei bilanci della sua azienda. Il giudice per l’udienza preliminare di Milano, Anna Magelli, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Luigi Luzi e Marina Gravina, disponendo il rinvio a giudizio per Santanchè e altri 16 imputati, tra cui il suo attuale compagno, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, e l’ex amministratore Canio Giovanni Mazzaro. L’accusa principale riguarda false comunicazioni sociali, con l’intento di ottenere “un ingiusto profitto” nascondendo le perdite aziendali e evitando una necessaria ricapitalizzazione. Il processo avrà inizio il 20 marzo prossimo presso il Tribunale di Milano. Secondo l’accusa, Santanchè e gli altri imputati avrebbero presentato nei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 informazioni non veritiere, idonee a indurre in errore soci e pubblico. In totale, sono 17 le persone rinviate a giudizio, tra cui molti dirigenti e familiari della senatrice, come la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. Anche la società Visibilia Srl, attualmente in liquidazione, è sotto accusa per responsabilità amministrativa. Nel corso delle indagini, sono stati accolti i patteggiamenti di due società, Visibilia Editore e Visibilia Editrice, e dell’ex consigliere di amministrazione Federico Celoria. Alcune contestazioni relative agli anni 2016, 2017 e 2018 sono state archiviate per prescrizione del reato.
Le opposizioni hanno chiesto le dimissioni della ministra del Turismo, mentre il legale di Santanchè, Nicolò Pelanda, ha espresso rammarico per la decisione del gup, affermando che si aspettavano un esito diverso. Il legale si è detto pronto a dimostrare l’estraneità della senatrice alle accuse durante il dibattimento.
Senza dubbio però la situazione segna un momento delicato per Santanchè, che dovrà affrontare le conseguenze legali delle accuse e la pressione politica che ne deriva.
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