Politica

Violenze di Capodanno: Piantedosi indaga sulla molestia collettiva islamica

di Rita Cavallaro -

MATTEO PIANTEDOSI MINISTRO


Da una parte l’inchiesta per violenza sessuale, dall’altra l’azione del governo sulla sicurezza a Milano. Perché quanto accaduto in piazza Duomo la notte di Capodanno sono fatti “assolutamente inaccettabili e richiamano forte l’attenzione sul tema della violenza contro le donne e del rispetto dei diritti fondamentali e dei nostri valori costituzionali”, ha detto senza mezzi termini il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ieri al question time alla Camera. La Procura di Milano, infatti, sta indagando su almeno cinque casi di presunti abusi sessuali messi in atto, tra la folla che festeggiava l’inizio del nuovo anno, da un gruppo di stranieri su una ragazza belga, una donna italiana, una sudamericana e perfino una coppia di inglesi. Il fascicolo è stato aperto a seguito della denuncia della belga, che aveva svelato i momenti di terrore vissuti a Milano su un quotidiano. “L’Autorità giudiziaria sta accertando il quadro delle responsabilità, facendo piena luce su quanto accaduto, anche al fine di verificare, come sembra, se si sia trattata di una pratica organizzata ascrivibile al cosiddetto ’Taharrush Gamea’”, ha spiegato Piantedosi. Si tratta di una “barbarie” araba, una sorta di rituale commesso da islamici, la cui espressione venne per la prima volta utilizzata nel 2015, quando in Egitto alcune donne che manifestavano in piazza vennero molestate. L’anno dopo le violenze di Capodanno andarono in scena a Colonia, in Germania, in un crescendo che da Zurigo ad Helsinki è arrivato a Milano nel 2022, quando nove giovani furono molestate da un gruppo di musulmani. E nel 2024 lo stesso scenario si è consumato nel medesimo luogo, arricchendosi anche di slogan e insulti di ragazzi di seconda generazione contro l’Italia e il governo. Episodi esecrabili che hanno portato a stringere ancor più la cinghia della sicurezza su Milano, ormai ostaggio di extracomunitari violenti e baby gang. “La prima risposta che stiamo dando”, ha sottolineato il titolare del Viminale, “è quella di incrementare il controllo del territorio e le attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità. E a tale scopo, da dicembre 2024 ad oggi, abbiamo assegnato alla Questura di Milano 748 nuove unità di personale della polizia”. Nel capoluogo lombardo sono ora attive le cosiddette zone rosse. E solo a Capodanno “sono state controllate complessivamente 2.745 persone e di queste 50 sono state allontanate proprio per effetto delle “zone rosse”, mentre il primo giorno dell’anno, 2.252 sono stati i soggetti controllati, con 9 allontanamenti”, ha fatto sapere il ministro Piantedosi. “Ciò nonostante”, ha aggiunto, “si sono verificati alcuni episodi di esternazione di gravi frasi offensive nei confronti della Nazione e delle forze di polizia che, grazie all’attività successiva delle forze di polizia, non sono rimasti privi di conseguenze. I soggetti coinvolti sono stati, infatti, identificati sia sulla base dei numerosi controlli effettuati in loco, sia attraverso l’esame accurato di foto e video diffusi anche sui social network. Quattordici persone sono state denunciate all’Autorità giudiziaria per i reati di vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni Costituzionali e delle forze armate e alla Nazione Italiana. Due ragazzi stranieri, uno dei quali identificato grazie ai video disponibili ed un secondo fermato e controllato in Piazza Duomo, sono stati trattenuti presso il Cpr milanese di Via Corelli e rimpatriati il 7 gennaio”. A tal proposito, Piantedosi ha affrontato anche il tema dei migranti. “Ritengo indispensabile proseguire con fermezza”, ha sottolineato, “sulla linea tracciata dal Governo sin dal suo insediamento, che mira a ricondurre i flussi migratori entro una cornice di legalità e sostenibilità quale premessa necessaria per un’effettiva e concreta integrazione dei migranti nel tessuto sociale ed economico del Paese”. Per Piantedosi “siamo sulla buona strada, come dimostra l’inversione di tendenza certificata anche da Frontex. La riduzione del 38 per cento degli ingressi illegali in Europa e, in particolare, del 59 per cento sulla rotta del Mediterraneo centrale è sicuramente dovuta al grande lavoro che il nostro governo ha intrapreso in questi anni e che sta dando ottimi risultati, trainando il dato complessivo a livello europeo”.


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