Le ricerche dei vigili del fuoco per due dispersi nel Tevere
Dalle ore 12 e 30 di oggi i vigili del fuoco sono impegnati a Roma per la ricerca di un minore disperso nelle acque del fiume Tevere. L’ultimo suo avvistamento è avvenuto all’altezza del Ponte Principe Amedeo Savoia. Sul posto un elicottero, i sommozzatori, gli operatori fluviali, quelli speleo e una squadra ordinaria dei caschi rossi.
Le ricerche del ragazzino disperso nel Tevere, avviate dai vigili del fuoco e dalla polizia fluviale, si stanno ora concentrando all’altezza dell’Isola Tiberina. Sul posto all’opera i sommozzatori, mentre è in arrivo anche un funzionario del Corpo per coordinare le azioni messe in campo.
E’ stata la segnalazione di un passante a far scattare le ricerche. Secondo una ricostruzione della polizia, il passante ha riferito di aver visto un ragazzo dalla pelle scura spogliarsi e buttarsi nel Tevere senza poi risalire dall’acqua. Gli indumenti sono stati acquisiti e consegnati agli agenti del commissariato Trastevere.
In un altro evento separato, sempre a Roma, un uomo di origine africana si è gettato nel Tevere dal Ponte Garibaldi e le ricerche sono in corso anche per lui. Le ricerche di quest’uomo si stanno concentrando sul tratto di fiume compreso tra Ponte Garibaldi e il ponte “di ferro” in zona Trastevere. Un episodio di pari gravità di quello riferito all’adolescente scomparso tra i flutti ma che da ore è da questo superato nel clamore che i fatti stanno assumendo sui media.
Principale fiume dell’Italia centrale e peninsulare, terzo nel Paese per lunghezza, il Tevere è da anni oggetto di denunce e iniziative collegate al degrado sociale che vive ai suoi margini, con accampamenti e baracche di fortuna, nonché per l’alto livello di inquinamento che hanno raggiunto le sue acque.
“Stavamo lavorando all’altezza di ponte Amedeo duca d’Aosta quando abbiamo notato un ragazzo spogliarsi e buttarsi di testa in acqua. Nuotava male, poi un vigile urbano che era lì con noi lo ha chiamato, gli diceva “Vieni qui, vieni qui”, ma quello ha continuato a nuotare per raggiungere l’altra sponda e allontanarsi. Ha fatto poche altre bracciate e non si è visto più, è andato giù’”. È il racconto che un operaio della ditta impegnata per i lavori sulla banchina del Tevere ha fatto all’Adnkronos. È stato lui, insieme ai colleghi a chiamare i soccorsi, non vedendolo riemergere. Le ricerche, che vedono impegnati polizia fluviale e sommozzatori dei vigili del fuoco, sono ancora in corso.
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