Politica

PRIMA PAGINA-Vertici Rai e cittadinanza. Due dossier roventi

di Giuseppe Ariola -


Due dossier particolarmente delicati hanno animato nelle ultime ore – e continueranno a farlo nelle prossime – il dibattito politico e le trattative parlamentari: quello relativo al rinnovo dei vertici Rai e quello della cittadinanza. Mentre la prima questione si muove lungo l’asse maggioranza opposizione, la seconda investe, invece, ormai da oltre un mese anche i rapporti tra gli alleati di governo. Sulla Rai è confermato per oggi il voto sia alla Camera che al Senato. L’emiciclo di Montecitorio e quello di Palazzo Madama saranno chiamati ad eleggere due componenti del nuovo consiglio di amministrazione del servizio radiotelevisivo pubblico a testa. Il ministero dell’Economia sottoporrà poi altri due nomi che entreranno a far parte del cda Rai al Consiglio dei ministri. Certamente si tratterà di Simona Agnes, in quota Forza Italia, nel ruolo di presidente e di Giampaolo Rossi, voluto da via della Scrofa per il ruolo di ad. Ma la partita non è così semplice, perché le nomine del presidente del cda e quella dell’amministratore delegato dovranno essere ratificate da un voto in commissione di Vigilanza a maggioranza dei due terzi. Da qui il susseguirsi di faticose e intense trattative, perché a conti fatti alla maggioranza mancano ancora due voti. Certo, lo scrutinio segreto potrà regalare sorprese, come già avvenuto numerose volte, ma il rischio di una bocciatura dei nomi proposti dal governo per ricoprire gli incarichi apicali della Rai è dietro l’angolo e la maggioranza vuole scongiurarlo a tutti i costi. Da qui la faticosa ricerca di un’intesa con l’opposizione o, almeno, con chi dei partiti di minoranza è maggiormente disposto a trattare. Pur dicendosi indisponibile a sostenere Simona Agnes alla presidenza, il Movimento 5 Stelle è stato comunque il primo a rompere gli indugi e a far calare il sipario su un’eventuale diserzione della votazione di questa mattina. L’obiettivo è quello di riconfermare il proprio uomo, Alessandro di Majo, quale consigliere. E su questo sembrerebbe non esserci problema. Il traccheggiare del Pd ha invece fatto salire le quotazioni di Roberto Natale, vicino agli ambienti di Alleanza Verdi e Sinistra, a scapito di quelle di Antonio Di Bella in quota dem. Per quanto riguarda poi i due nomi della maggioranza, i voti alla Camera e al Senato dovrebbero portare nel cda Rai Federica Frangi in quota Fratelli d’Italia e Alessandro Casarin per la Lega. Quest’ultimo avrebbe scalzato al rush finale uno degli altri nomi cari al Carroccio, quello di Antonio Marano.

L’altro tema caldo, quello sullo ius scholae e più in generale sulla cittadinanza, continua a tenere banco sia nel dibattito tra maggioranza e opposizione che all’interno del centrodestra. Chiuso il primo tempo della partita Rai, deputati e senatori di Forza Italia si riuniranno oggi per fare il punto sulla proposta azzurra sulla cittadinanza che dovrà essere poi presentata agli alleati. E su questo il clima rischia di diventare incandescente. Agli alleati forzisti il tema sembra tipicamente di sinistra e temono che Forza Italia finisca per prestare il fianco alle opposizioni che, oltre al referendum sulla cittadinanza, hanno promosso anche diverse iniziative parlamentari, da mozioni a proposte di legge, passando per ordini del giorno che si sono tentati di infilare in provvedimenti che nulla avevano a che vedere con la questione. Se per Fratelli d’Italia la linea da tenere nei confronti degli alleati è che una misura sulla cittadinanza semplicemente non è né urgente, né rientra nel programma di governo, la Lega invece proprio non ci sta e fonti parlamentari non esitano a bollare l’iniziativa azzurra come una mera trovata elettorale. E se il capogruppo alla Camera Molinari ribadisce che “la Lega è contraria a modificare la legge sulla cittadinanza”, il collega di partito Igor Iezzi dai banchi di Montecitorio è ancora più netto “cogliendo il suggerimento di Forza Italia di discutere di questo tema, anche noi presenteremo un progetto di legge che però renderà più restrittiva la cittadinanza”, tuona.  


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