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Vertice di Granada su migranti: patto a 6 con l’Italia

di Redazione -


Il vertice di Granada sui migranti si è concluso con la nascita del patto a 6 tra Italia, Gran Bretagna, Francia, Albania, Olanda e Commissione Ue per fermare gli scafisti. Patto da cui resta fuori la Germania. Giorgia Meloni si dice soddisfatta: “è dimostrato che sui migranti siamo tutt’altro che isolati”.

I temi del patto a sei vanno in una direzione univoca: blindare l’accordo con Tunisi; stringere l’asse con Londra per rilanciare una lotta “robusta” ai trafficanti che vada anche oltre i confini dell’Unione europea, perché è tempo di passare dalle diagnosi alla cura, cioè dalle parole ai fatti.

A vertice finito, il premier italiano e il primo ministro inglese Rishi Sunak hanno pubblicato una lettera in cui spiegano il motivo per cui gli sbarchi vanno bloccati. Nella lettera congiunta tra il presidente del Consiglio Meloni e il premier Sunak viene fatto un appello affinché si realizzi un vero e proprio cambio di passo sulla questione migratoria. Perché innanzitutto “è una crisi etica, con bande criminali che sfruttano e traggono profitto dalla miseria dei più vulnerabili – scrivono -.

È una crisi umanitaria, con naufragi di imbarcazioni non sicure che quest’anno hanno già provocato oltre 2.000 vittime. Ed è una crisi europea: come ha indicato la presidente von der Leyen durante la sua visita a Lampedusa il mese scorso, sono gli Stati nazionali a decidere chi arriva in Europa, non gli scafisti e i trafficanti”. Serve un fronte comune, osservano, per “stroncare le bande di trafficanti”. “Per questo accogliamo con favore il recente piano in dieci punti della presidente von der Leyen che prevede iniziative in tal senso. E dobbiamo rafforzare la nostra capacità di coordinamento operativo e di condivisione delle informazioni”.


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