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L’ultima del Var: l’arbitro spiega le decisioni al pubblico sui maxischermi

di Cristiana Flaminio -

epa11910970 Referee Alejandro Hernandez reviews the VAR before awarding a penalty kick to Bodo/Glimt during the UEFA Europa League playoffs soccer match between Bodo/Glimt and FC Twente, in Bodo, Norway, 20 February 2025. EPA/Fredrik Varfjell NORWAY OUT


Il Var si apre al pubblico: l’ultima novità sulla “moviola in campo” arriva in Italia e riguarderà l’arbitro. Saranno le semifinali e la finale di Coppa Italia l’esordio della novità voluta dalla Lega Serie A. In pratica, ogni qual volta l’arbitro sarà chiamato a riguardare un’azione di gioco per prendere o rivedere una decisione, si attiverà il microfono dell’arbitro, il cui processo decisionale sarà reso pubblico agli spettatori allo stadio e dal divano. Inoltre sui maxischermi degli stadi sarà possibile vedere le grafiche Var trasmesse in tv. Questa novità sarà disponibile, e sperimentata, a partire dalla 30esima giornata di campionato. L’obiettivo della Lega di Serie A è quello di adeguarsi alle normative Ifab, seguire la sperimentazione che già coinvolge il campionato inglese, e aiutare, soprattutto, la trasparenza con la volontà di spegnere, per quanto possibile, le polemiche che seguono fatalmente a ogni arbitraggio: “Le comunicazioni circa le modalità con cui i direttori di gara assumeranno le decisioni dopo l’Ofr hanno l’obiettivo di rendere i provvedimenti presi sempre più trasparenti e comprensibili per i calciatori, i dirigenti delle squadre e tutti gli stakeholders coinvolti, compreso il pubblico sugli spalti e i telespettatori”, ha affermato in una nota l’amministratore delegato della Lega di A Luigi De Siervo. Resta da capire come il pubblico prenderà questa novità. Le interruzioni per il Var già pesano parecchio sull’economia del gioco e hanno costretto i tifosi a mutare le loro abitudini ritrovandosi, per dire, a esultare per dei gol che, nell’arco di cinque minuti, vengono annullati.

L’avvento del Var, che avrebbe dovuto spegnere ogni polemica in campo e fuori nel nome dell’inoppugnabilità della tecnologia e blindare la credibilità e la forza dell’arbitro, piuttosto che diradare nubi e controversie ha finito per crearne di nuove. Adesso con la possibilità di offrire all’arbitro la parola davanti ai milioni di telespettatori e alle migliaia di avventori allo stadio si tenta di fare un ulteriore passo verso la risoluzione del conflitto sportivo per eccellenza che, soprattutto nel calcio, oppone da sempre due nemici irriducibili: l’arbitro e il tifoso.


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