Editoriale

Vannacci e Salis a singolar tenzone

di Adolfo Spezzaferro -


C’è del genio (talvolta) nelle uscite di Matteo Salvini, bisogna riconoscerlo. L’annuncio della candidatura alle Europee del generale Roberto Vannacci il 25 aprile, nel bel mezzo della polemica sulla Liberazione e degli scontri di piazza. Ma anche e soprattutto la proposta di un confronto televisivo tra l’alto ufficiale e Ilaria Salis. Una provocazione potentissima nella sua totale impraticabilità. Ovvio che il confronto non sia possibile ma mettere a confronto le due candidature ci sta. Vannacci, già comandante del Col Moschin e della Folgore, protagonista di missioni internazionali in vari scenari bellici, autore del discusso (e discutibile) Il mondo al contrario – caso editoriale dell’anno – è il perfetto antagonista della candidata alle Europee di Alleanza Verdi e Sinistra. Ilaria Salis infatti è in prigione in Ungheria perché avrebbe partecipato a una violentissima aggressione a Budapest da parte del suo gruppo di appartenenza di militanti antifascisti (la Banda del martello) contro due militanti di estrema destra. L’insegnante di Monza, 39 anni, è in prigione da un anno, i giudici ungheresi le hanno negato i domiciliari. Le immagini della Salis al processo ammanettata mani e piedi e in catene ha suscitato sdegno e innescato polemiche. Alla fine Avs, dopo che la leader del Pd Elly Schlein ha dovuto rinunciare a candidarla per mal di pancia vari tra i dem, ha deciso di farla correre come capolista alle Europee dell’8-9 giugno. Una mossa per cercare di superare il difficile sbarramento del quattro per cento. Mossa speculare quella di Salvini con la candidatura di Vannacci (per arrivare al dieci per cento, sia chiaro), che condivide pienamente le battaglie della Lega – una visione del mondo opposta a quella della Salis. Loro due sono insomma i campioni di una singolar tenzone che chiama in causa posizioni anche estreme su temi sociali oltre che politici. Anche nell’immaginario collettivo la maestra militante antifa e il militare super decorato squisitamente di destra sono due avversari archetipici. Ragion per cui, in nome del buon senso tanto caro al leader della Lega un confronto (ideale) dei due avrebbe totalmente senso. Certo poi non è che la Salis si può collegare in diretta dalle galere ungheresi. Aspetto, quest’ultimo, che Nicola Fratoianni di Avs non ha voluto cogliere, preferendo un’uscita passiva-aggressiva: “Parlare di un confronto tra Roberto Vannacci e Ilaria Salis è qualcosa di estremamente offensivo, una bestialità”. Il compagno un po’ piagnone Fratoianni parla di “livello infimo” di Salvini. Ma è sotto gli occhi di tutti che la contrapposizione tra i due candidati-simbolo c’è, di fatto. E ci sarà nelle urne.


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