A Valencia si ferma lo sport ma (per ora) non la Motogp
Di fronte alla tragedia di Valencia, lo sport si ferma. Si è fermato il carrozzone della Liga, non ci sarà l’incontro tra il Valencia e il Real Madrid e i messaggi di Vinicius hanno quasi riappacificato la stella madridista al pubblico valenciano dopo i dissapori e le accuse di qualche tempo fa. Il club locale ha trasformato lo stadio Mestalla in un punto di raccolta di cibo e beni di prima necessità per le vittime dell’alluvione. Si è fermato pure il basket europeo con il rinvio della partita di Eurocup tra Valencia e Lietkabelis. Non si fermerà, probabilmente, il Moto-mondiale. Il circus della Motogp dovrebbe sbarcare al circuito spagnolo il 17 novembre prossimo. Il guaio è che la struttura ha subito dei danni. Non alla pista ma alle infrastrutture e ai parcheggi. Il presidente della Federazione internazionale, Jorge Viegas, ha detto a Sky Sport: “Se non corriamo a Valencia, sarà peggio per la comunità valenciana e per la loro economia. Stiamo cercando di trovare una soluzione”. The show must go on, detto con parole più gentili. Ma i piloti non sono così convinti che sia un bene sfrecciare a trecento all’ora nel silenzio della tragedia. Marc Marquez centra il punto: “Teoricamente c’è una gara a Valencia fra meno di tre settimane, ma al momento tutte le risorse devono essere destinate alle famiglie che sono rimaste senza casa; non ha senso destinare i soldi per riparare gli accessi quando si devono usare per aiutare la gente. Eticamente parlando credo che non si debba correre”. Il problema è che a Valencia sarà in programma l’ultima gara della stagione. Decisiva per l’assegnazione dei titoli mondiali. Fondamentale per gli incassi del circus e per le ambizioni dei piloti e delle squadre. Jorge Martin e Pecco Bagnaia una soluzione l’hanno pur suggerito ai capi del motociclismo mondiale. “A Valencia sarà difficile, anche se il circuito è a posto – ha detto Martin -. Sarebbe difficile anche per la logistica, credo che sia meglio correre su un altro circuito. Difficile nominare altri circuiti, aspettiamo. Io non vorrei andarci”. “Dovrebbe essere una festa il Gp – gli ha fatto eco Pecco Bagnaia -, ma così non ci sono le condizioni. Non sarebbe giusto girare a Valencia, ma non sono io a decidere”.
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