Vaccini Covid, i giudici del Kansas trascinano Pfizer in tribunale
“Dichiarazioni ingannevoli sui vaccini” così lo Stato del Kansas trascina Pfizer in tribunale. Negli Stati Uniti. Le motivazioni che hanno spinto il procuratore generale dello Stato, Kris Kobach, a intentare un processo contro il colosso farmaceutico sono descritte in un documento lungo 69 pagine che è stato depositato nella giornata di lunedì davanti ai giudici. Le accuse sono gravi. Come riporta Fox Business, stando ai rilievi dei magistrati, Pfizer avrebbe mentito ai consumatori dichiarando che il vaccino fosse sicuro dal momento che l’azienda sarebbe stata a conoscenza della possibilità di un collegamento “a gravi eventi avversi, tra cui miocardite e pericardite, gravidanze fallite e decessi”. Secondo il documento, l’accusa a Pfizer è quella di aver “nascosto al pubblico queste informazioni critiche sulla sicurezza” del vaccino. Ci sono, inoltre, rilievi sull’efficacia stessa del siero: “Pfizer sapeva che diminuiva nel tempo e non avrebbe protetto dalle varianti”.
Per nascondere le informazioni critiche, Pfizer avrebbe utilizzato su larga scala la pratica degli accordi di riservatezza e avrebbe smembrato il gruppo di controllo sulla sperimentazione del vaccino stesso. Dati e accuse gravissime che fanno il paio con gli incassi mostruosi riferiti alla casa farmaceutica che avrebbe incamerato, in poco meno di due anni, qualcosa come 75 miliardi di dollari. Ma per i magistrati del Kansas si ravvedono gravi elementi che inducono a credere che Pfizer abbia potuto violare le normative che tutelano i diritti dei cittadini e dei consumatori.
Insomma, la verità sui vaccini Pfizer si discuterà in tribunale nel Kansas. E la causa potrebbe fare da apripista a molte altre. Dentro e fuori dagli Stati Uniti d’America. Dove il tema vaccini ha diviso la popolazione causando scontri veementi che la polarizzazione social ha portato pericolosamente oltre i livelli di guardia. “Pfizer – scrivono i magistrati – ha fatto dichiarazioni sulla sicurezza del suo vaccino contro il Covid consapevolmente e con motivo di sapere che non possedeva una base ragionevole per dichiarare che fosse sicuro per le persone a cui era stato diagnosticato il Covid, che erano immunocompromesse e che erano incinte”. E il caso, presto, potrebbe infiammare, di nuovo, anche l’Europa.
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