Ustica, l’appello delle vittime: “Basta verità costruite ad arte”
Basta diffondere verità costruite ad arte. È il messaggio venuto fuori dall’ultima conferenza stampa organizzata dall’associazione per le vittime di Ustica. Nel confronto, tenutosi presso la Sala Nassirya di Palazzo Madama, non sono mancate le bordate verso l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato.
Il giurista, sulle colonne del quotidiano “La Repubblica”, aveva presentato una propria versione rispetto alla strage avvenuta nel 1980, puntando il dito contro i vicini francesi. Un racconto, però, che in poche ore, aveva scatenato l’ira di chi non la pensava allo stesso modo e che per anni ha visto con scetticismo la ricostruzione conosciuta in tutto il mondo grazie alla pellicola del regista Purgatori. Tra questi anche i parenti delle vittime, che nel pomeriggio di ieri hanno voluto dire la loro rispetto a tutto ciò.
Ad aprire il tavolo dei lavori è stato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. Il dirigente di Forza Italia ha ribadito come “qualcuno ci ha fatto una fortuna sui muri di gomma. Tornata di nuovo la storia del missile, quella che raccontata in un determinato modo, ha confuso Craxi tra l’80 e l’86. Nella famosa sera del 27 giugno, nel Mediterraneo, c’erano centinaia di persone, aerei, navi e radar. Nessuno, però, ha mai tracciato un missile. Siamo di fronte a un complotto planetario. Ho letto affermazioni contro la verità giudiziaria, ma la vita ha la storia e i cantastorie”.
Dello stesso parere Giuliana Cavazza, presidente onorario dell’associazione Verità per Ustica, che nella misteriosa esplosione ha perso la mamma. “Ritengo gravissime – ha spiegato ai giornalisti – le affermazioni di Amato. Le sue accuse fanno fare un passo indietro sulla ricerca di trent’anni. Sono state, d’altronde, smentite in maniera inconfutabile. Chi veramente sentirà l’urgenza morale di fare giustizia sulle vittime lo farà usando la sua influenza per stimolare la ricerca della verità, non per rivangare bugie. La verità va servita e non asservita alle proprie idee. Io non faccio parte di nessun partito politico, non ho fatto nessuna carriera a seguito di questa vicenda e non ho nessuna linea da seguire o a cui obbedire. In avvenimenti come questi si forma una memoria collettiva, ma c’è anche una privata e nel mio caso non collima affatto con la prima, soprattutto con chi si autoproclama il depositario e l’unico alfiere della verità”.
A spiegare, nei dettagli, tutto quanto è stato scritto e detto sul caso Ustica è Gregory Alegi, storico militare e docente presso l’Università Luiss. “Basta inventare – ha ribadito nel suo intervento – cose che non esistono, come i missili a risonanza. Ci sono delle evidenze tecniche per accertare la pista della bomba. Non pretendiamo che tutti ci diano ragione, ma neanche possiamo inginocchiarci dietro a quanto diffuso dalla pellicola di Purgatori o da altri contenuti romanzati. Su Ustica, infatti, mancano solo gli ufo, anzi pure su questo c’è stato qualcuno che ha scritto dei libri. Chiedo, pertanto, solo che le cose siano raccontate come sono andate veramente e non come vorrebbero che fossero andate. Bisogna distinguere i fatti dalle interpretazioni, concentrarsi sui punti caratterizzanti della vicenda. Il resto è chiacchiericcio. Non c’è bisogno di moltiplicare le cose. Quale è la ragione di produrre versioni infondate?”.
Per Gregorio Equizi, avvocato del generale Franco Ferri, a dimostrare la falsità di quanto diffuso da Amato a Repubblica ci sono soprattutto le carte dei vari processi. Queste per il legale dimostrano che quanto sostenuto dall’ex premier è privo di ogni fondamento. Nonostante ciò, l’esperto di diritto crede nell’operato della magistratura e spera che quest’ultima possa fare quanto prima luce sul mistero. Una buona notizia, intanto, è stata diffusa dal tribunale competente. Si terrà all’inizio della prossima settimana un vertice a Roma tra il procuratore capo Francesco Lo Voi e i pm Michele Prestipino e Erminio Amelio per fare il punto sulle indagini dopo le dichiarazioni di Amato in merito alla strage di Ustica. Nel corso del vertice si deciderà se convocare l’ex premier in qualità di persona informata dei fatti.
A leggere la nota, diffusa dalle agenzie, nella conferenza è stato lo stesso Gasparri, il quale però è stato anticipato da Carlo Giovanardi, ex ministro ed esperto conoscitore della questione, indisponibile ad accettare altri racconti oltre quello della bomba. “I generali – ha chiarito – sono stati assolti e gli Usa e i francesi ci hanno già risposto. Amato, quindi, ha detto delle menzogne e se ci sono estremi per parlare di diffamazione, allora è nostro dovere tutelarli, anche attraverso strumenti giudiziari”.
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