Attualità

Ustica, dopo le bufale su missili e battaglie aeree, quella sul Segreto di Stato

di Redazione -


di CARLO GIOVANARDI
L’intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella ha riacceso i riflettori sulla strage di Ustica, strage di verità e di vittime innocenti. Come ho spiegato in un precedente articolo dal punto di vista giudiziario penale, tecnico, governativo e parlamentare è certo che il DC 9 Itavia è esploso il 27 giugno del 1980 a causa di una bomba collocata nella toilette posteriore di bordo. Le 34 fantasiose versioni di fantomatiche battaglie aeree e missili sono state definite dagli stessi divulgatori come fiction e non come realtà. Sulla vicenda di Ustica poi non esiste più il Segreto di Stato sin dai tempi del Governo Renzi, che lo rimosse con un apposito provvedimento. Renzi per altro classificò come segrete e segretissime alcune documentazioni, accessibili però ai Magistrati e a quelli, come il sottoscritto, membri di Commissione di inchieste parlamentari, nel mio caso quella sulla morte di Aldo Moro. In quella veste potemmo leggere ed annotare tutta la documentazione relativa al carteggio tra Arafat, Abu Abbas ed il Colonnello Giovannone a Beirut, dopo l’arresto nell’ottobre del 1979 del referente dell’OLP A Bologna Abu Salek, mentre trasportava missili terra aria ad Ortona.
Andati a vuoto i tentativi del governo italiano di farlo scarcerare per evitare rappresaglie annunciate dall’ala estremista dell’OLP, Giovannone il 27 giugno mattino avvertiva che eravamo nell’imminenza dell’attentato.
Il Governo Draghi ha poi tolto il vincolo amministrativo di Segreto e Segretissimo e quelle carte sono state depositate all’Archivio di Stato, dove chiunque può consultarle.
Alla nota bufala del missile e della battaglia aerea si aggiunge ora quella del Segreto di Stato, che su Ustica non esiste più.
Al massimo possono non essere state ancora depositate alcune carte, già viste da Magistrati e Parlamentari, perché è certamente imbarazzante dover ammettere ufficialmente il richiamo dei palestinesi al rispetto del cosiddetto Lodo Moro.
E cioè il patto che l’Italia siglò con i Palestinesi dopo la terribile strage di Fiumicino del 1973, in base al quale questi ultimi si impegnavano a non compiere attentati sul nostro territorio in cambio del libero transito di armi destinate a colpire Israele. La Ragion di Stato che ha impedito in tutti questi anni di confermare l’esistenza del lodo Moro non è però un buon motivo per farci ridere dietro in tutto il mondo riproponendo film, canzoni, concerti, sculture, documentari, fantasiose ricostruzioni alla Giletti di battaglie aeree e missili che esistono solo nella testa degli sceneggiatori.


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