Urso in India, il cavo Sparkle collegherà Europa e Asia
A pochi giorni dalla firma, al vertice del G20 in Brasile, di un Piano d’azione strategico congiunto tra Italia e India, è da ieri nel Paese il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Obiettivo della missione, incoraggiare partenariati industriali, la creazione di centri tecnologici e investimenti reciproci, soprattutto in settori strategici come l’automotive, i semiconduttori, la space e blue economy e la manifattura avanzata.
Al Villaggio Italia, mini expo itinerante delle eccellenze italiane che accompagna il tour mondiale della nave Amerigo Vespucci, Urso ha parlato degli investimenti indiani in Italia, che oggi ammontano a circa 130 imprese di indiane presenti nel nostro Paese per un fatturato complessivo di 4 miliardi di euro l’anno e che danno lavoro a 8mila persone in maniera diretta.
“Oggi l’India per l’Asia e l’Italia per l’Europa – ha detto – rappresentano contemporaneamente le grandi connettività e quanto importante siano le direttrici marittime che conducono poi ai porti mediterranei in Europa e quindi ai porti italiani con le sue connessioni logistiche, infrastrutturali, ferroviarie”. “Le connessioni marittime – ha precisato -, le connessioni ovviamente anche aeree e le connessioni sottomarine come quelle che sono realizzate, tra l’altro, con il cavo di Sparkle che proprio oggi giunge nel porto di Bombay. E’ il cavo che legherà il sud est asiatico attraverso la penisola arabica e l’Italia all’Europa”. Da 15 anni in India e Singapore, il service provider del Gruppo Tim punta alla direttrice Europa – Asia che è tra quelle a più alto volume di traffico al mondo e ha ha stime di crescita del 30-35% nel prossimo triennio.
In India sono già da decenni le aziende italiane (Enel, Fiat, Ferrero, Perfetti ma anche altre 600 imprese, con circa 60mila dipendenti e un fatturato complessivo di circa 10 miliardi di euro). A partire dall’anno fiscale 2022-23, invece, gli investimenti indiani in Italia sono stati stimati intorno ai 400 milioni di dollari, con aziende indiane operanti nei settori IT, farmaceutico, elettronico, manifatturiero e ingegneristico.
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