Orcel colpisce ancora: Unicredit punta a Banco Bpm e lo fa mettendo sul tavolo un’offerta superiore ai 10 miliardi di euro. I dettagli tecnici prevedono un rapporto di concambio fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco Bpm. Ciò comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione a cui va aggiunto un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 2024. L’offerta, dunque, si attesta a 10,1 miliardi di euro. Se andasse in porto, Unicredit piazzerebbe un colpo decisivo al settore inglobando quella che, con l’acquisto di azioni Mps, si sta definendo come la terza forza bancaria italiana. Se tace, per ora, Crédit Agricole (titolare del 9,9% delle azioni Banco Bpm), parla, invece, il vicepremier Matteo Salvini che invoca le autorità di vigilanza, bolla Unicredit come “banca straniera” e ventila un’operazione ostile proprio all’acquisizione da parte di BancoBpm delle azioni Monte Paschi dismesse nelle settimane scorse dal Mef: “A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai”, ha affermato. Proprio da Unicredit, però, è arrivata una sorta di rassicurazione che non tranquillizza il governo: Mps, a piazza Gae Aulenti, non interessa. O meglio, come ha affermato Orcel: “Non abbiamo ambizioni”. Intanto le notizie dall’Italia hanno suscitato un’eco finanziaria in Germania. I titoli di Commerzbank sono crollati di quasi sei punti percentuali dopo le parole dell’ad Unicredit che ha svelato una strategia attendista rispetto all’operazione tedesca. Complicata, e non poco, dalla fase di crisi politica apertasi a Berlino. Nel frattempo, Unicredit si rafforza in Italia e dà una spallata alla Francia. “