Un’autostrada per Zaia. L’asse con Salvini vale il terzo mandato
di IVANO TOLETTINI
Che battaglia da leccarsi i baffi quella con vista sugli utili milionari della A4 che fanno gola ai privati, ma anche al pubblico. “Assalto ai Benetton”, titola L’identità di venerdì scorso per dare conto delle grandi manovre politiche-finanziarie in corso a Nord Est per consentire alla Regione Veneto di subentrare nel 2026 in house al Gruppo Abertis – controllato dalla famiglia Benetton e dal magnate spagnolo Florentino Perez – nella gestione delle autostrade Brescia- Padova e A31 Valdastico, che nel 2022 hanno sformato un ebitdà di 242 milioni di euro su 445 milioni di ricavi. Dunque un’enormità. Due giorni dopo il governatore Luca Zaia esce allo scoperto, dopo i tanti rumors, e rilancia in un’intervista a Piero Erle del Giornale di Vicenza confermando l’indiscrezione. “Se prendiamo la gestione dell’A4 anche gli utili saranno ad uso pubblico”, sottolinea il presidente serenissimo in carica dal 2010, ma che aspira a quello che formalmente sarebbe il terzo mandato, visto che quello del 2010 non è contabilizzato con l’attuale legge.
L’ASSE BIPARTISAN
Sul terzo mandato per i presidenti di regioni e i sindaci dei Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, lancia Luca Zaia. “È giusto per chi governa bene”, spiega il leader del Carroccio, che indirettamente fa l’occhiolino politico anche a molti amministratori del centrosinistra che rientrerebbero in gioco con la proroga mettendosi in gioco per il terzo valzer del consenso. Così se il politologo Paolo Feltrin, in verità molto ascoltato anche da Zaia, non abdica al suo ruolo di analista e puntualizza che “quando c’è l’elezione diretta è necessario mettere un limite, perché va accettata l’idea che il potere prima o poi finisca”, proprio il governatore veneto a precisa domanda puntualizza che “non ne parlerò più perché non vivo pensando a questo, ma ribadisco che le uniche due cariche elettive che sceglie il popolo sono il sindaco e il presidente di Regione. Dire che si creano posizioni di potere è dare degli idioti ai cittadini, perché c’è anche chi non è stato rieletto”.
CONCESSIONE
La Regione Veneto punta legittimamente alla concessione della A4 in scadenza tra tre anni con il veicolo Concessioni Autostradali Venete (Cav), la holding che attualmente gestisce l’A4 Passante di Mestre e la A57 Tangenziale di Mestre, che dal 2020 al 2022 ha visto gli utili crescere da 2,6 milioni a 24,6 milioni di euro perché l’economia tira e il flusso di veicoli leggeri, ma soprattutto pesanti ha raggiunto numeri giornalieri impressionanti a testimonianza che la A4 Trieste- Torino è sempre più la spina dorsale dell’Italia. In particolare il tratto tra Padova-Milano è quello più congestionato. “L’A4 è l’indicatore economico più empirico che c’è – spiega Zaia – perché con la crisi del 2009 l’autostrada era vuota, mentre adesso le prime due corsie nei giorni feriali sono piene di camion, e il turismo è la prima industria del Veneto”. Il 2026 sarà anche l’anno delle Olimpiadi di Cortina, un ulteriore catalizzatore di opportunità per un territorio in tumultuosa crescita dopo il Covid, anche se c’è qualche timore per l’autunno tenuto conto che gli amici tedeschi – vista l’interconnessione industriale tra Veneto e Germania – rallentano. Ma il turismo è un formidabile volano che supplisce ai settori tradizionali, come il metalmeccanico, meno brillanti di ieri.
GOVERNO
Tornando alla concessione della A4, l’utlima parola spetterà al governo Meloni e si spiega perché l’asse Salvini-Zaia, suggellata anche dal ritiro dell’assessore Marcato dalla corsa alla segreteria regionale della Lega per lasciare campo libero al salviniano Stefani, funziona in una strategia più larga. Anche perché il Veneto deve imputare nei bilanci dei prossimi 39 anni il canone d’affitto della Pedemontana che costerà a regime 12 miliardi da versare al consorzio Sis-Dogliani, con punte da centinaia di milioni annue. Ecco che gli utili sicuri della A4 sarebbero una garanzia. È un’operazione che ha una coerenza politica, che però si scontrerà con gli altrettanto legittimi interessi della A4 Holding (Gruppo Abertis), che punta al rinnovo grazie al grimaldello della prosecuzione dell’ A31 Valdastico Nord e alla realizzazione della quarta corsia della PD-BS per la quale è pronta a investire 3,5 miliardi. Del resto, la concessione dell’A4 fu prorogata ai Benetton-Perez per costruire la Vastastico Nord. “Pure noi siamo a disposizione per il prolungamento della A31 a Nord”, assicura deciso Zaia. Tutto chiaro?
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