Attualità

“Un giorno di ordinaria follia parlamentare”: 5Stelle allo sbando

di Angelo Vitale -


Dopo la Camera, il Senato. Nella Prima Repubblica luogo di maggiore sobrietà per l’età dei parlamentari rispetto alle possibili intemperanze di Montecitorio, anche Palazzo Madama ha vissuto ieri una giornata di bagarre, senza nemmeno gli scatti, il sano agonismo e la schietta competitività del ciclismo.

Artefici principali di un nuovo giorno di “ordinaria follia parlamentare” sempre i 5Stelle, probabilmente per la scelta di alzare il livello dello scontro politico e differenziandosi, per impeto, dal Pd che li ha abbondantemente sopravanzati nella competizione elettorale delle Europee.

Dopo il parapiglia che ha coinvolto due giorni fa il deputato leccese Leonardo Donno nel tentativo di consegnare polemicamente il tricolore al ministro leghista Roberto Calderoli storico alfiere dell’autonomia differenziata, sono scese in campo le senatrici del partito guidato da Giuseppe Conte, spalleggiate dalle colleghe di Pd e Avs. Hanno occupato i banchi tradizionamente assegnati al governo, quasi sloggiando i ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani che vi si erano accomodati, impegnando non poco i commessi per provare ad allontanarle.

Dai banchi dell’opposizione, lo sventolio di altri tricolori ad opera dei dem. La maggioranza ha risposto con l’Inno di Mameli. L’opposizione ha rilanciato intonandon cori di “Bella ciao”, con i presidenti di turno alternatisi a faticare per cercare di riportare la calma in Aula.

Seduta sospesa, inutilmente. Alla ripresa, la polemica è nuovamente salita al calor bianco. Il senatore meloniano Sandro Sisler ha accusato l’opposizione di “sceneggiate che non rendono onore all’Aula”, la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino ha difeso l’iniziativa dell’occupazione “che non è stata una pagliacciata”. Il senatore Fdi Lucio Malan ha argomentato: “Tutti noi condanniamo i gesti violenti, dovunque avvengano, a maggior ragione nelle Aule parlamentari, inclusi gli atti di violenza che possono essere stati commessi alla Camera: in ufficio di presidenza verranno prese le dovute misure. Ma per chiedere giustizia per quanto è accaduto alla Camera, il modo giusto non è quello di violare i regolamenti del Senato”.

Sulla giornata di caos in Senato ha detto la sua anche il presidente Ignazio La Russa. Dopo aver provato a chiedere che, in occasione della concomitanza dello svolgimento del G7 nel nostro Paese, ci si impegni per provare a evitare di “presentarsi divisi, facendo squadra come Italia”, ha affermato che “rischiamo di apparire peggiori di quello che siamo 330/350 giorni all’anno”, intendendo pure precisare che quanto avvenuto in Senato, specie l’occupazione dei banchi del governo, fosse qualcosa di diverso dai “tumulti” avvenuti a Montecitorio.


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