“Ultimatum” di Bonelli a Ursula: lei “rabbrividirà” come Natolia?
Ignoriamo se Ursula von der Leyen conosca Angelo Bonelli, co-portavoce dell’Alleanza Verdi e Sinistra e “gemello diverso” di Nicola Fratoianni. E nemmeno se l’Ursula pronta alla sfida finale per il suo bis da commissaria Ue legga abitualmente e puntualmente Rep. Solo a Rep Bonelli ha affidato nientedimeno che il suo “ultimatum” a Ursula: “Se tratta con Meloni, noi non la votiamo. Se pensa di trattare su due tavoli, noi non ci stiamo”.
Andiamo a controllare: Angelo Bonelli non fa parte – e come avrebbe potuto? – dell’ufficio di presidenza dei 54 Verdi del Parlamento europeo, che ha però Ignazio Marino come uno dei suoi vice. Andiamo a fare un altro controllo. Con Marino, in questi 54 Verdi Ue, gli italiani sono quattro: ci sono pure Leoluca Orlando, Benedetta Scuderi e Cristina Guarda.
Ora, non sappiamo a chi si riferisce quel “noi” di Bonelli. Voleva parlare a nome di tutti e 54 i Verdi Ue? Lo sa che in Europa le nomine vengono di solito discusse con tutti e, frequentemente, con tutti condivise o almeno “ragionate”, visto che in ballo ci sono tanti incarichi da attribuire? Come sarebbe stato al contrario possibile rieleggere con tanti voti raccolti nei gruppi più diversi la presidente Roberta Metsola e mettere al suo fianco, una vicina all’altra, due italiane che più distanti non possono essere, la dem Pina Picierno e la meloniana Antonella Sberna?
Bonelli voleva parlare a nome dei 4 Verdi eletti in Italia? Ha condiviso le sue parole con loro? Al momento, i giochi non sono fatti, non si sa se Ursula farà il bis e se, eventualmente, i 54 Verdi Ue o parte di essi la voteranno. Ma Bonelli è irrefrenabile. Pur di mettere la X sul nome di Giorgia Meloni nell’immaginario di una manciata di italiani, ha lanciato il suo “ultimatum”. Ursula “rabbrividirà” come la Natolia di Mai dire gol?
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