Economia

L’Ugl punta sulle pensioni: “Superare Fornero con la flessibilità”

di Giovanni Vasso -


Secondo il segretario generale dell’Ugl, sul tema delle pensioni è fondamentale puntare sulla flessibilità per superare lo scoglio imposto dalla riforma Fornero. Sarà un autunno interessante, la manovra è prossima e il dibattito già incombe. Un contributo arriva, sul tema delle pensioni, proprio dal sindacato dell’Ugl che, con il segretario generale Paolo Capone, mette sul piatto alcuni argomenti di sicuro interesse, non solo politico e premia le bozze presentate dall’esecutivo: “La nuova proposta di riforma delle pensioni all’esame del Governo, volta a rispondere alla rigidità in uscita imposta dalla Legge Fornero, attraverso l’introduzione di Quota 41 in formato più leggero, va nella direzione auspicata dall’Ugl”. Alcune questioni, però, restano ferme e rappresentano dei veri e propri capisaldi, per l’Ugl, affinché la nuova architettura del sistema delle pensioni regga: “Resta un provvedimento su base volontaria, ovvero l’opportunità per il lavoratore di salvaguardare la qualità della vita a fronte di un ricalcolo dell’assegno pensionistico su base interamente contributiva. Resta prioritario il tema delle pensioni di garanzia per i giovani che, a causa di lavori precari e contribuzioni saltuarie, avranno difficoltà a conseguire i requisiti previdenziali”.

L’Ugl ritiene che “il confronto potrebbe partire  dal rafforzamento dell’adesione ai fondi previdenziali verificando l’ipotesi di  obbligatorietà  del versamento di una quota del Tfr pari al 25% per rendere più consistente l’ammontare dell’assegno pensionistico”. Inoltre il sindacato riferisce di ritenere “auspicabile, al contempo, un accesso facilitato alla contribuzione volontaria nelle casse dell’Inps introducendo una detassazione dei versamenti. Favorire la possibilità di scelta del singolo agevolando la flessibilità in uscita significa incentivare il turnover generazionale e promuovere l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. Per farlo, è “fondamentale – secondo Capone – riaprire il tavolo di confronto fra Governo e parti sociali per discutere di una riforma strutturale del sistema previdenziale che punti a rafforzare i diritti dei lavoratori a tutela della coesione sociale e della stabilità del Paese”. 


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