Economia

Ue, stop al Patto di stabilità anche per il 2023

Gentiloni: ma non è un invito alla spesa illimitata

di Alessio Gallicola -


La Commissione Europea pronta a prorogare la clausola di sospensione del Patto di stabilità. Una decisione per sostenere tutti i Paesi e utilizzare al meglio le risorse del Next Generation Eu in questa difficile fase ma non “un liberi tutti”, né un invito alla spesa illimitata nel 2023. Un’apertura, in sostanza, che si traduce nell’attento monitoraggio della spesa dei singoli Stati, a partire da quelli a più alto rischio come l’Italia, sotto sempre più stretta osservazione.
Si parte con una relazione sul rispetto dei criteri di disavanzo e sul debito contenuti nel Patto di stabilità per 18 Stati membri. Per tutti, esclusa la Finlandia, c’è conformità al criterio del disavanzo. Il primo step di orientamento sulle possibili modifiche al quadro di governance economica avverrà dopo l’estate e in tempo utile per il 2023, con una forte attenzione all’ambiente post-Covid 19, per rendere socialmente eque le transizioni verde e digitale e sostenere l’economia alla luce del conflitto russo-ucraino.
L’accresciuta incertezza a causa della guerra, il rincaro dell’energia e l’altalena delle catene di approvvigionamento giustificano per la Ue l’estensione della clausola di salvaguardia generale fino al 2023. Ma serve un’idonea politica fiscale durante tutto l’anno. E la raccomandazione principale riguarda la strategia di bilancio, che deve essere prudente, controllando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale e fornendo misure temporanee e mirate per mitigare l’impatto della crisi energetica.
Lo conferma il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis: “La proroga dell’attivazione della clausola di salvaguardia anche nel 2023 non significa che il patto di stabilità sia disattivato, dato che la clausola fa parte del patto, e non vuol dire liberi tutti. Valuteremo di nuovo il rispetto dei criteri del deficit e del debito in autunno, e ancora la prossima primavera. E presteremo particolare attenzione al rispetto delle raccomandazioni di oggi da parte degli Stati membri”.
Nei fatti, i Paesi come l’Italia saranno sottoposti ad una limitazione delle possibilità di spesa. Si raccomanda di “limitare la crescita della spesa corrente finanziata su base nazionale al di sotto del potenziale di crescita di medio termine”, pur aprendo alla possibilità di intervenire con “aiuti temporanei e mirati a imprese e famiglie più vulnerabili agli alti prezzi dell’energia”. L’obiettivo è raggiungere posizioni di medio termine prudenti e assicurare una riduzione credibile e graduale del debito, e sostenibilità nel medio termine, tramite un risanamento progressivo, con investimenti e riforme”.
La Ue confida in una crescita nel 2022 e nel 2023. “Ma non si può pensare ad una spesa illimitata sul 2023 – avverte Paolo Gentiloni. Commissario all’Economia -. Nel complesso, la clausola di salvaguardia generale, che sospenderà ancora per tutto il 2023 gli obblighi del Patto, aiuterà gli Stati membri a continuare la transizione dal sostegno universale all’economia, offerto durante la pandemia, a misure più mirate per mitigare l’impatto della crisi energetica e assistere quelli che fuggono dalla guerra”.


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