Esteri

Ucraina: le truppe di Mosca avanzano nel Donetsk. Scambio di accuse tra Fico e l’Hur

di Ernesto Ferrante -


Le forze militari russe hanno preso il controllo dell’insediamento di Krymske, nella periferia nord-orientale di Toretsk, epicentro dei combattimenti in corso nella regione di Donetsk. Le truppe ucraine sono in grande difficoltà nell’area.

Il gruppo di analisti ucraini DeepState ha segnalato la presenza delle unità del Raggruppamento Centro di Mosca nel centro di Toretsk e in quello di Chassiv Yar, due città contese da mesi. L’esercito russo continua ad avanzare anche nella regione di Kharkiv (nord-est), avvicinandosi all’importante “snodo” di Kupiansk.

L’Ucraina ha denunciato un massiccio attacco della Russia, con il lancio di 46 missili e 123 droni su tutto il Paese, che ha provocato diversi morti. “Nella notte del primo febbraio, gli invasori russi hanno lanciato un attacco combinato contro l’Ucraina con missili di vario tipo”, si legge in una nota in cui si parla di missili Cruise, balistici e guidati. La maggior parte dei quali sarebbe stata abbattuta dalle difese antiaeree.

“Stiamo parlando con la Russia per porre fine alla guerra”, ha annunciato Donald Trump. “Parleremo” con Putin “per ottenere qualcosa di significativo, vogliamo porre fine a questa guerra orribile che non sarebbe mai cominciata se io fossi stato presidente. Stanno morendo milioni di persone, soprattutto giovani, soprattutto soldati. Le città sono state distrutte, sono ridotte ad un cumulo di macerie. Su quelle pianure, solo i corpi dei soldati fermano i proiettili. La Russia ha perso 800mila uomini, l’Ucraina 6-700mila”, ha detto il presidente degli Stati Uniti riproponendo considerazioni espresse più volte nel corso della sua vittoriosa campagna elettorale.

“È una situazione senza senso, deve essere fermata e io farò il possibile per fermarla. Stiamo già avendo colloqui, stiamo già parlando”, ha aggiunto il tycoon. Sollecitato a fornire qualche dettaglio in più sullo dell’interlocuzione in corso, il leader del GOP ha preferito mantenersi “abbottonato”: “Non voglio dirlo ma stiamo avendo discussioni molto serie per cercare di far finire la guerra”. A quasi tre anni dall’inizio delle ostilità, si attende una svolta negoziale che al momento manca. Trump vuole riuscire dove altri hanno fallito, sia per mancanza della necessaria autorevolezza che per l’assenza di garanzie convincenti per entrambe le parti.

Tensione tra Bratislava e Kiev. Il servizio di intelligence militare ucraino (Hur) ha respinto le accuse del premier slovacco, Robert Fico, che aveva sostenuto di avere prove del coinvolgimento degli ucraini nelle proteste anti-governative di massa in corso nella capitale. L’Hur ha scritto su Telegram che le asserzioni di Fico sono false, e ha messo in guardia dalla “propaganda ostile”.

Secondo il premier slovacco, gli organizzatori delle azioni contro il governo sono strettamente legati non solo all’opposizione slovacca, ma anche alla cosiddetta Legione georgiana, un’associazione di volontari georgiani che combattono a fianco dell’Ucraina contro la Russia.

L’Hur ha chiarito che nelle sue strutture non c’è alcuna unità denominata “Legione Nazionale Georgiana”, pur riconoscendo che in passato ci sono stati contatti con Mamuka Mamulashvili, che il premier Fico considera una delle eminenze grigie dietro le manifestazioni.

Mamulashvili ha a sua volta respinto gli addebiti. Il servizio di intelligence ha chiarito il suo ruolo: “Questa persona ha rescisso il suo contratto con la Legione Internazionale dell’Hur presso il Ministero della Difesa nell’aprile 2023 e non lo ha rinnovato”.

La Legione Internazionale è composta da soldati di vari Stati impegnati sul fronte ucraino in funzione anti-russa, ma “non conduce azioni ibride di alcun tipo sul territorio degli Stati dell’Unione Europea”.

Fico ha avuto colloqui con il presidente russo Vladimir Putin a Mosca lo scorso dicembre, seguendo la linea del dialogo del suo omologo ungherese Viktor Orban, in visita a luglio. Volodymyr Zelensky, in segno di sfida, ha invitato in modo dimostrativo il leader dell’opposizione liberale slovacca Michal Simecka nella capitale dell’Ucraina a gennaio.


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