Esteri

Ucraina: la guerra continua. Tramonta la possibilità di aprire un tavolo negoziale

di Ernesto Ferrante -


Niente pace in Ucraina. Anche i tentativi di Erdogan, Orban e Trump sono andati ad infrangersi contro il muro eretto dalle parti belligeranti. Troppe ingerenze esterne (Nato, Usa e Stati baltici in primis) e la debolezza politica di un’Europa attraversata da profondi stravolgimenti politici e zavorrata dai maldestri tentativi di una minoranza autoreferenziale che non vuole mollare il timone di comando, hanno allontanato la possibilità di riannodare i fili del dialogo per arrivare all’apertura di negoziati seri.

E’ andato avanti per circa un’ora il colloquio ad Astana, in Kazakistan, tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Dalla presidenza turca hanno fatto sapere che Erdogan ha insistito sul fatto che “la Turchia può gettare le basi per un consenso per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, prima con un cessate il fuoco e poi una pace duratura”. “E’ possibile una pace giusta che possa soddisfare entrambe le parti”, ha detto il presidente della Turchia a Putin, considerato un “amico illustre”.

La reazione a caldo del Cremlino, ha confermato le iniziali sensazioni negative. “No, è impossibile” che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan faccia da mediatore nella crisi ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce Peskov.

Porte chiuse anche sull’altro versante. L’Ucraina non è pronta a scendere a compromessi con la Russia e a rinunciare a qualsiasi suo territorio per mettere fine alla guerra. La posizione di Kiev è stata comunicata da Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, all’indomani della visita nella capitale ucraina, in qualità di presidente di turno dell’Ue, del primo ministro ungherese Viktor Orban.

Il capo del governo ungherese, accusato da più parti di essere su posizioni filo-russe, aveva esortato l’Ucraina a considerare di accettare “un cessate il fuoco rapido” tale da permettere di accelerare l’avvio di negoziati per arrivare alla fine delle ostilità.

La necessità di un negoziato tra Ucraina e Russia è stata più volte evidenziata anche da Donald Trump, che a novembre potrebbe entrare per la seconda volta alla Casa Bianca da presidente.

La notizia, riportata da Politico, secondo cui tra Trump e Putin sarebbe in corso un dialogo e che il tycoon starebbe ragionando sui territori dell’Ucraina da consegnare alla Russia e su un possibile stop all’allargamento ad Est dell’Alleanza atlantica, è stata smentita da Peskov. Rispondendo in conferenza stampa alla richiesta di commentare le rivelazioni della testata, il portavoce russo ha tagliato corto, affermando: “No, non è vero”.

Nel frattempo, l’amministrazione Biden continua a puntare sulla guerra a oltranza. Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da oltre 2,3 miliardi di dollari per Zelensky, incontrando al Pentagono il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov.


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