Dal 2 al 5 novembre si è svolta la XXV^ edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, quest’anno in coincidenza con l’anniversario del riconoscimento UNESCO che nel 1998 fu attribuito al Parco Archeologico di Paestum, cittadina ospitante, il cui fascino da sempre ha attirato viaggiatori illustri, tra cui Piranesi e Goethe. La manifestazione, ideata e diretta da Ugo Picarelli, si è svolta in una location d’eccezione, una prestigiosa testimonianza di archeologia industriale del primo ventennio del ‘900, di recente magnificata da Gillo Dorfles: l’ex Tabacchificio Cafasso, denominato NEXT.
Oltre alla rinnovata presenza del Ministero della Cultura e al ritorno, dopo 15 anni, del Ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, i 500 metriquadri messi a disposizione per l’evento hanno accolto 600 relatori, 150 espositori, 20 laboratori. Da segnalare la sezione ArcheoVirtual dedicata ad approfondimenti e workshop sulle nuove intelligenze e l’assegnazione del premio International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” – dedicata all’archeologo di Palmira decapitato il 18 agosto 2015 dai miliziani dell’Isis – che per la prima volta è stato assegnato ad una scoperta italiana, il rinvenimento delle statue di bronzo di epoca etrusca e romana a San Casciano dei Bagni in Toscana. La BMTA rappresenta un evento fieristico unico al mondo nel suo genere, in quanto, grazie a esso, 22 Paesi Esteri, 16 Regioni italiane, organizzazioni di categoria, associazioni professionali e culturali, aziende, consorzi turistici e scuole, hanno avuto l’occasione di confrontarsi su temi inerenti la cooperazione e il dialogo interculturale anche con Paesi non appartenenti all’area Mediterranea, sull’opportunità dei fondi europei per valorizzare i siti archeologici Unesco e sulla fruizione e gestione del segmento archeologico che investe il turismo dei beni culturali volto al business professionale.
Lo scopo della BMTA a Paestum, non è solo insito nella valorizzazione delle destinazioni turistico- archeologiche, ma anche nel favorire la commercializzazione, destagionalizzazione ed incremento delle opportunità economiche ed occupazionali, obiettivo che coinvolge, soprattutto il meridione italiano e che si sposa bene con il decreto Sud. Così dal 1° gennaio 2024 tutto il Sud diventerà un’unica Zona economica speciale consentendo alle imprese di usufruire di finanziamenti statali attraverso Credito d’imposta e iter amministrativi accelerati, in modo da incentivare e favorire lo sviluppo economico delle aree interessate.