Attualità

Turismo, l’attacco di de Negri a Manfredi: Siamo a zero, Napoli da terzo mondo

di Angelo Vitale -

de Negri e Manfredi


Aspirazione: capitale del turismo. Condizione attuale: livello zero. E’ la situazione di Napoli denunciata da Angioletto de Negri, imprenditore turistico di lungo corso con interessi nel tour operating e nel settore alberghiero fra la Campania e l’Umbria nonché storico organizzatore della BMT – Borsa Mediterranea del Turismo che da oltre venticinque anni richiama ogni primavera nella città del Golfo il gotha del turismo mondiale.

Una condizione da terzo mondo, altro che capitale – attacca de Negri – chi frequenta le porte di accesso alla città, e mi riferisco all’aeroporto, alla stazione e peggio ancora al molo Beverello, non può far altro che mettersi le mani nei capelli. Caos totale, turisti allo sbando e ovviamente i soliti sciacalli pronti ad approfittare della situazione”.

L’allarme lanciato dall’imprenditore nasce dalle osservazioni effettuate in questi giorni, soprattutto nella zona del porto ma comuni alle altre aree di ingresso alla città. “I turisti sono alla mercè dei tassisti e di altri figuri che imperversano nella zona, una situazione sotto gli occhi di tutti ma di cui ci si accorge solo a stagione finita quando si comincia a pensare alla programmazione per le stagioni successive. E poco cambia se occasionalmente compaiono drappelli di vigili urbani a cercare di fare ordine nel mega disordine, tra l’abusivismo dei parcheggiatori e dei tassisti. Questo scempio presto porterà allo sfollamento dei turisti a Napoli ed in Campania”.

Un lungo pensiero che de Negri ha ripetuto anche in una lettera indirizzata al sindaco Gaetano Manfredi e ad assessori, Prefetto e Autorità portuale.

L’operatore accusa la politica di far poco o niente e in maniera lenta nell’affrontare le difficoltà di una metropoli come Napoli.

“Ho assistito a scene che fanno male al cuore di chi fa il nostro lavoro e ama la città. Non è accettabile il pianto disperato di una povera turista imbattutasi in un tassista che le chiedeva in dialetto dove dovesse andare perché lui sarebbe andato solo in aeroporto. E la stessa che poi, seduta sulla sua valigia, piangendo con il viso tra le mani urlava ‘Nevar again!’”.
Quello dei tassisti è un problema comune alle altre grandi città italiane ma, a leggere la situazione con gli occhi di de Negri,  a Napoli sembra assumere aspetti da film western: “Macchine scassate senza aria condizionata, lingue straniere e comunque almeno l’inglese sconosciute ai conducenti, modi discutibili e l’arroganza di pretendere di selezionare chi prelevare a seconda della destinazione da raggiungere. Una situazione da terzo mondo che mi fa riflettere su tante cose”.

(Antonio Del Piano)

 


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