Economia

Boom del turismo, così l’Italia risale in vetta

di Giovanni Vasso -


Boom del turismo: mai così tante visite in Italia almeno da quando l’Istat, insieme all’osservatorio Alloggiati Web della Polizia di Stato, ha iniziato a contare presenze e flussi negli alberghi e nelle strutture ricettive su tutto il territorio nazionale. I numeri sono più che interessanti e proiettano l’Italia al top: nel 2023, stando ai dati pubblicati dall’Istat, si sono registrati ben 134 milioni di arrivi a fronte di ben 451 milioni di presenze negli hotel italiani. Che registrano affari d’oro: arrivi e presenze, rispetto al 2022, sono cresciuti dell’11,5% e dell’8,5%. Tuttavia è record per quanto riguarda le strutture extra-alberghiere, dagli ostelli fino alle case vacanze, passando per i bed & breakfast e gli ormai “famosi” affitti brevi: la percentuale di incremento, difatti, è pari al 16,9% per quanto riguarda gli arrivi e raggiungono l’11% per le presenze.

Rispetto all’anno precedente, si sono registrati ben 16 milioni di arrivi in più in Italia per un trend percentuale che va in doppia cifra: +13,4 per cento. Impennata delle presenze che volano del 9,5% sfondando la quota dei 39 milioni. L’Italia torna a essere una meta molto ambita per gli stranieri: la domanda estera, dopo aver ceduto il passo per ragioni fin troppo ovvie nel periodo caratterizzato dalla pandemia Covid e dalle limitazioni che ne sono derivate, torna a prevalere rispetto a quella interna. Difatti, stando ai dati, il 52,4% delle presenze va attribuito a persone non residenti nel nostro Paese.

Non rappresenta una sorpresa il ruolo centrale giocato, nelle dinamiche del turismo, dalle tre città italiane più grandi e cioè Roma, Milano e Napoli che trascinano Lazio, Lombardia e Campania ai vertici delle classifiche regionali. Ma nessuna di queste tre Regioni conquista il podio e nemmeno il primato che, invece, spetta al Veneto. Infatti a livello territoriale la performance migliore è da riferire al Nord-Est che colleziona ben 177 milioni di presenze, poco meno del 40% (39,2%) del dato nazionale. Il Centro segue, abbastanza staccato, ma con un lusinghiero 24%, poi c’è il Nord Ovest con il 17,7%. Se la Regione più visitata è stata il Veneto (15,9% delle presenze), al secondo posto, forse a sorpresa, si piazza il Trentino Alto Adige (12,4%) davanti alla Toscana, alla Lombardia e al Lazio (che superano di poco il 10% ciascuna). La Campania è prima al Sud con il 4,5% delle presenze (circa 20 milioni). Un dato importante ma che non basta a recuperare il divario rispetto al periodo pre-Covid dal momento che ha perduto l’8,7% delle presenze rispetto al 2019. Fanno peggio solo la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%). Col segno meno, poi, anche i dati riguardanti l’Emilia Romagna (-2,9%), Piemonte (-3,2%), Toscana (-4,3%) e Molise (-2%). Sprintano, invece, Lazio (+15,4%) e Lombardia (+12,4%) e Sicilia (+11,4%).

Per il ministro al Turismo Daniela Santanché si tratta di risultati più che incoraggianti: “I numeri non mentono mai: i provvedimenti sul turismo, insieme alla professionalità espressa dagli operatori del settore, hanno determinato un netto cambio di marcia dall’impatto senza precedenti”. Il ministro ha poi rivendicato il buon lavoro del governo: “Niente accade per caso: questo successo è l`esito di una serie di investimenti attuati dal Ministero col supporto di Enit per rafforzare l`immagine e la credibilità internazionale dell`Italia nel mondo, fattori che hanno contribuito a far tornare la nostra Nazione di moda, specialmente all`estero”.

Tuttavia, per Santanché, questo è solo l’inizio: “Adesso la sfida di puntare sempre più su un

turismo di qualità, e quindi su offerte turistiche in grado di soddisfare, in modo sostenibile, ogni tipo di esigenza. Ciò significa gestire i flussi e incentivare la nascita di hotel, anche di lusso, per poter innalzare il livello della nostra offerta affinché non sia solo mordi e fuggi ma possa proporre ai turisti esperienze immersive e attirare più risorse sui nostri meravigliosi territori”.


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