Attualità

Trump vuole la pace, chi non è con lui non è dalla parte degli ucraini

di Alberto Filippi -


Che Elon Musk con il sistema satellitare Starlink contribuisca, e abbia contribuito in maniera determinante, all’indipendenza dell’Ucraina dalle mire di Putin e della Russia mi pare un dato incontrovertibile; allo stesso modo, al di là dell’appartenenza politica e della simpatia verso il personaggio politico (per inciso a me molto simpatico), è altrettanto pacifico che il presidente Donald Trump voglia perseguire un percorso di pace con incisività.

Anche per questo motivo concordo con la deputata leghista Laura Ravetto quando sottolinea pubblicamente in maniera decisa che chi attacca Trump si muove fuori dal solco di un percorso di pace, perché solo con l’arrivo del nuovo inquilino alla Casa Bianca è cambiata la narrazione di una parte rilevante occidentale da bellicista a pacifista. Può non piacere tutto questo? Ci sta anche se non potrebbe starci, ma è bene che se ne faccia una ragione soprattutto quella sinistra conformista che non parla al popolo e che è impazzita all’improvviso perché della parola pace sul fronte ucraino si è sentito parlare in maniera concreta solo con l’elezione del 47esimo presidente statunitense.

Certo il percorso è appena iniziato, non sarà facile perché le insidie sono sempre dietro l’angolo, ma il
atto che a breve i due leader potrebbero finalmente incontrarsi per parlare direttamente senza intermediari è un passaggio non banale. Ravetto, che vedrei bene come ministro degli Esteri per la
chiarezza con la quale esprime i suoi concetti, per la sua preparazione di ottimo avvocato e per la salvaguardia degli interessi italiani che ha ben chiari, coltiva quella politica estera che mira a un cessate il fuoco immediato e duraturo che anticipi quella pace che tutti avvertiamo come necessaria. Il merito di Trump è quello di essersi posto come un mediatore credibile agli occhi di Putin, dopo che il suo predecessore era talmente di parte da muoversi solo in un’ottica bellicista che mirava alla punizione
della Russia mediante la sconfitta militare, e di conseguenza attraverso l’umiliazione politica. Affermare questo è da amici di Mosca? No, significa guardare in faccia la realtà per quella che è, così come arriverà il momento di distinguere il destino degli ucraini da quello di Zelensky. Questo ovviamente passerà attraverso il ricorso alle urne che non potrà avvenire se non quando cesseranno le ostilità perché in Ucraina vige la legge marziale, ma è altrettanto evidente che soltanto allora si potrà comprendere il gradimento effettivo del presidente ucraino tra la propria gente, stremata da tre anni di guerra. Non c’è dubbio che anche la Russia stia soffrendo, sia per l’alto numero di vittime sul campo di battaglia,
sia perché i rapporti commerciali con il mondo occidentale, solo in parte sostituiti da quelli con la Cina, le consentivano quei vantaggi necessari per un’economia che non è tra le più forti al mondo. Ecco perché la presidente Meloni sta cercando di ritagliare per l’Italia un ruolo pragmatico e di primo piano, che si è manifestato anche a Bruxelles sulla questione del riarmo, votando a favore del processo promosso
da Ursula von der Leyen, ma marcando i distinguo sull’Ucraina astenendosi su un testo che scatenerebbe odio verso gli USA invece di aiutare Kiev.

Del resto, come ha osservato Ravetto, se da un lato l’Italia dovrebbe fare l’accordo con Starlink nel suo interesse, dall’altro Zelensky nell’ormai famoso incontro con Trump alla Casa Bianca ha commesso una serie di errori che adesso è pronto a correggere come testimonia la volontà ucraina di addivenire a un accordo sulle terre rare. La futura presenza americana nella lavorazione delle terre rare sarà la principale garanzia che Kiev stipulerà a tutela della sua indipendenza, dopo che necessariamente dovrà sacrificare
una parte di territorio conquistato dall’armata russa a partire dal febbraio di tre anni fa. Per la pace in Ucraina il ruolo statunitense sarà determinante, soprattutto con un Presidente che in poche settimane ha dato una brusca accelerata sulla questione Ucraina che angustia decine di milioni di persone che auspicano la pace.


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