Economia

Trump “porta” Tmsc in America: 100 miliardi per i chip Usa

di Giovanni Vasso -


Dopo Apple, Donald Trump annuncia un’altra valanga di investimenti negli Stati Uniti da parte di un altro colosso nell’hitech: Tmsc. L’azienda di Taiwan, tra i leader mondiali della produzione di chip, ha affermato che è pronta a trasferire sul territorio degli Usa fino a 100 miliardi di dollari da investire nella produzione di semiconduttori nei prossimi quattro anni. Così facendo, Tmsc bissa (anzi quasi decuplica) l’investimento già fatto in Arizona dove ha aperto cinque anni fa, nell’ormai lontano 2020, uno stabilimento che vale circa dodici miliardi di dollari. Sul tavolo, proprio in Arizona, ci sono altri 65 miliardi di dollari che potrebbero essere investiti per  fortificare la produzione americana con l’allestimento di altre due fabbriche. Il Ceo di Tmsc, mister Wei, incontrerà Donald Trump alla Casa Bianca dopo aver celebrato, giusto un mese fa, il primo consiglio d’amministrazione dell’azienda proprio negli Stati Uniti. Il progetto ultramiliardario rafforza, una volta di più, l’America sullo scenario globale nella competizione per i chip. E, di conseguenza, in quella per il primato digitale. Un obiettivo che per gli Stati Uniti, impegnati in una lotta senza quartiere contro la Cina, è di fondamentale importanza. Di questo se n’era già accorto il predecessore di Trump, Joe Biden, che con l’Inflaction reduction act aveva gettato le basi per il reshoring dell’hitech made in Usa. Un processo che è stato accelerato dalle minacce di dazi da parte di Donald Trump. E che lascia a bocca asciutta l’Europa che pure, negli anni passati, aveva accarezzato l’idea di ospitare qualcuna delle fasi di produzione dei chip proprio di Tmsc. Una speranza rapidamente declinata e oggi completamente sfumata. Insieme all’ennesima occasione.


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