Esteri

Trump-Putin: altri passi verso la pace. Stop attacchi alle centrali energetiche e scambio prigionieri

di Ernesto Ferrante -


È durata tre ore la telefonata tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. Putin ha detto all’omologo americano di essere “pronto a elaborare insieme soluzioni” che siano “sostenibili” per “risolvere la situazione in Ucraina”.

I due leader, ha aggiunto l’agenzia statale russa Tass, “hanno confermato la loro intenzione di proseguire gli sforzi per risolvere il conflitto ucraino”. Si sono inoltre espressi a favore della normalizzazione delle relazioni bilaterali tra Russia e Usa “alla luce della loro responsabilità condivisa per la stabilità nel mondo”.

Il capo del Cremlino “ha risposto positivamente all’idea di una rinuncia reciproca delle parti in conflitto agli attacchi alle infrastrutture energetiche per 30 giorni e ha dato ordine all’esercito russo di attuare questa proposta”. Mosca e Kiev procederanno allo scambio di 175 prigionieri di guerra ciascuno.

“Il presidente Trump e il presidente Putin hanno parlato della necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina. I due leader sono d’accordo sul fatto che il conflitto deve finire con una pace duratura”, si legge nel comunicato diffuso dalla Casa Bianca al termine del colloquio telefonico, in cui si afferma che “il sangue e i tesori che sia l’Ucraina che la Russia hanno speso per questa guerra, sarebbero spesi in modo migliore per i bisogni dei loro popoli”.

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e la moglie Olena Zelenska sono in Finlandia per una visita ufficiale. Oggi a Helsinki incontreranno il presidente della Repubblica di Finlandia Alexander Stubb e la sua consorte Suzanne Innes-Stubb. I colloqui che si terranno al Palazzo presidenziale si concentreranno sul sostegno della Finlandia all’Ucraina e sui passi per porre fine alla guerra di aggressione della Russia”, è scritto in una nota.

Zelensky ha annunciato che le Forze armate hanno condotto con successo il test di un drone a lungo raggio, che può volare fino a tremila chilometri. “Questa è una buona notizia – ha spiegato durante il consueto discorso serale, al termine di un incontro con i vertici militari – Il nostro drone ha superato il test dei tremila chilometri”. “Possiamo dire di essere soddisfatti con i risultati degli attacchi, ha proseguito il leader ucraino, ma dobbiamo produrre più missili, più droni e ne parleremo con i nostri partner questa settimana”

Nei giorni scorsi, era stato tenuto a battesimo un nuovo missile balistico, il “Neptune”, con una gittata di mille chilometri, in grado di colpire la capitale russa.

Secondo i vertici dell’Ue, c’è molto da imparare dall’Ucraina in fatto di difesa. “L’innovazione, la rapidità e la capacità produttiva della sua base industriale sono straordinarie. Si tratta di un grande vantaggio per l’Ucraina, ma anche di un modello per l’Europa. Per questo, dobbiamo accelerare l’integrazione dell’Ucraina nel mercato europeo dei materiali per la difesa. La nostra industria sta già imparando dall’industria della difesa ucraina, che ha un’esperienza diretta sul campo di battaglia: sa innovare in tempo reale e produrre in modo più veloce, economico e intelligente”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rivolgendosi ai cadetti dell’Accademia Militare Reale Danese a Copenaghen.

Von der Leyen, ha anticipato la presentazione della roadmap europea per la difesa “Readiness 2030” nella giornata odierna. Per coordinare meglio il sostegno dei ventisette agli alleati, “verrà istituita una Task Force congiunta con l’Ucraina”.

Cambio di passo a Berlino nell’ottica del riarmo. I legislatori tedeschi hanno approvato un pacchetto di investimenti in difesa e infrastrutture, proposto dal cancelliere in pectore Friedrich Merz. I deputati del Bundestag hanno votato con un margine di 513 a 207 a favore del cosiddetto “bazooka” fiscale da centinaia di miliardi di euro, che ha richiesto un allentamento del freno al debito sancito dalla Costituzione tedesca. La forzatura procedurale è stata voluta per scongiurare il rischio di brutte sorprese dopo l’insediamento del prossimo Parlamento tedesco.

Oltre all’Unione di Cdu/Csu e dei socialisti della Spd, probabili partner nella prossima coalizione di governo, hanno votato a favore anche i Verdi che non dovrebbero farne parte. Il sostegno di questi ultimi è stato incassato già la scorsa settimana in cambio della previsione di un fondo di 100 miliardi destinati alla lotta ai cambiamenti climatici. Inseriti anche tre miliardi di nuovi aiuti all’Ucraina.


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