L’Fbi sventa complotto Iran per uccidere Trump
L’Fbi ha reso noto di aver sventato un attentato a Donald Trump da parte di agenti ritenuti vicini all’Iran. Ci sarebbe una denuncia depositata presso un tribunale a Manhattan. Le indagini avrebbero rivelato un complotto finalizzato all’omicidio del presidente eletto prima delle elezioni. In particolare sarebbe stato intercettato un ordine, consegnato a un contatto sul suolo americano da un presunto esponente della Guardia rivoluzionaria, di cui si saprebbe soltanto che è un ufficiale ma il cui nome e volto restano per il momento sconosciuti, per organizzare l’assassinio del tycoon. Tutto sarebbe accaduto a settembre scorso. Ma nel mirino del presunto complotto ci sarebbero state altre persone. Tra cui un giornalista di origini iraniane. L’Fbi sarebbe venuta a conoscenza dei fatti grazie alle rivelazioni di un cittadino afghano, ritenuto vicino proprio a Teheran. L’uomo, come riporta Lapresse, è stato espulso dagli Stati Uniti dopo un’accusa per rapina. Sarebbe stato lui a scoperchiare il vaso di Pandora. Era stato proprio a settembre che lo staff di Donald Trump, dopo l’agguato in Pennsylvania e l’attacco subito in un campo da golf a Palm Beach, ad accusare l’Iran di voler far fuori l’ex presidente, riconfermato da poche ore alla Casa bianca. I collaboratori di Trump avevano riferito di ritenere reali e specifiche le minacce giunte dall’Iran. E proprio Trump aveva riferito ai suoi followers su Truth che “dall’Iran arrivano serie minacce alla mia vita” e di non sentirsi preoccupato perché “l’esercito americano sta aspettando”. Adesso, con la rielezione del tycoon alla Casa Bianca e, soprattutto, con le notizie che arrivano dagli Stati Uniti, lo scontro rischia di riaccendersi e di avere serie conseguenze sullo scenario già rovente del Medio Oriente.
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