Esteri

Trump ha pronto un piano di pace per l’Ucraina, freddezza dal Cremlino

di Ernesto Ferrante -


Keith Kellogg e Fred Fleitz, due dei principali consiglieri di Donald Trump, hanno presentato al loro capo politico un piano per porre fine al conflitto in Ucraina, in caso di una sua vittoria alle presidenziali di novembre. Una delle condizioni di partenza è che l’Ucraina potrà ricevere ancora armi americane solo con l’apertura di trattative di pace con la Russia, come riporta la Reuters in una sua esclusiva. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti d’America iavvertiranno Mosca che qualsiasi rifiuto di negoziare porterà a un maggiore sostegno a Kiev, ha rivelato Kellogg, generale in pensione, uno dei consulenti di Trump per la Sicurezza nazionale. I consiglieri trumpiani hanno immaginato un cessate il fuoco basato sulle linee di contatto prevalenti durante i colloqui di pace. Fleitz ha dichiarato che l’ex presidente ha risposto positivamente alla strategia: “Non dico che fosse d’accordo con essa o che fosse d’accordo con ogni parola, ma siamo stati felici di ricevere il feedback che abbiamo ricevuto”. Più cauto il portavoce del tycoon, Steven Cheung, intervenuto prontamente per precisare che solo le dichiarazioni fatte dal candidato repubblicano o da membri autorizzati della sua campagna devono essere considerate ufficiali. Gli elementi centrali dell’elaborato erano stati delineati in un documento di ricerca pubblicato dal think tank “America First Policy Institute”, in cui Kellogg e Fleitz ricoprono posizioni di vertice. Il leader del GOP ha più volte detto che potrebbe mettere fine alle ostilità in poco tempo. Il Cremlino ha avvertito che qualsiasi piano di pace per l’Ucraina proposto da un’eventuale futura amministrazione statunitense di Donald Trump dovrebbe riflettere la realtà sul campo, ma ha anche ricordato che il presidente russo Vladimir Putin rimane aperto al negoziato. “Non sappiamo di che tipo di piano stiamo parlando, né cosa contenga”, ha commentato il portavoce Dmitri Peskov. “Il presidente Putin ha ripetutamente affermato che la Russia è stata e rimane aperta ai negoziati, tenendo conto della reale situazione sul terreno”, ha sottolineato Peskov, prima di concludere: “Rimaniamo aperti alle trattative e per valutare il piano dobbiamo prima conoscerlo”.


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