Trump come i freak de La Zanzara: tutti mi baciano il culo
Giuseppe Cruciani da quasi vent’anni conduce un programma radiofonico, La Zanzara, che è in assoluto uno dei più seguiti in Italia. Cruciani ha uno stile proprio che a molti può non piacere, ma fa ascolti e fa parlare di sé, sempre: vince insomma le due più importanti scommesse di chiunque faccia Tv e radio. Col passare degli anni il suo programma ha iniziato sempre più ad assomigliare ad un freak-show, e con un piacere quasi sadico il conduttore e autore ha portato alla ribalta personaggi improbabili di ogni risma: delinquenti, cocainomani, feticisti, ragazze che si guadagnano da vivere imbottigliando le proprie flatulenze, politici improbabili, razzisti conclamati, e così via. Inoltre ha dato voce ad ascoltatori pronti ad insultare il mondo con improperi di ogni tipo, che si autoesaltano godendo di quel pulpito pubblico, e parlano di sé stessi come parlassero di Carlo Magno, rendendosi ridicoli come auspica il luciferino Crux, che incassa. Il problema è che ieri a parlare esattamente come parlerebbe un ascoltatore picchiatello de La Zanzara, è stato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’uomo politicamente più potente del mondo, colui che può utilizzare la valigetta nucleare, l’imprenditore sceso in politica che ha democraticamente trionfato alle elezioni e sta svellendo il sistema economico che proprio il suo partito aveva fortemente voluto e pazientemente costruito negli ultimi 40 anni. Parlando del suo rapporto coi paesi cui ha imposto dazi e dei loro leader, Trump ha detto: “Ora vi dico che tutti questi paesi mi chiamano per baciarmi il culo, fanno la fila per fare accordi con me”, proprio come fosse Donato da Varese che desidera spremere fino alla buccia il limone di visibilità che gli offre Cruciani. Ma appunto, non è Donato ed ha ben altre responsabilità. Persino un trumpiano come Nicola Porro interviene senza giri di parole e scrive “ma come diavolo si permette? Trump sta sbagliando di grosso”. Molti altri, però, hanno un’opinione diversa, e sostengono fosse ora che un politico importante dicesse quello che pensa senza mezzi termini né ipocrisie. Inoltre Trump parla al suo popolo, al suo elettorato, e sa bene che milioni di americani si godranno lo spettacolo ridacchiando con una birra in mano, magari pensando felici: “lui è proprio come me”. Il punto è esattamente questo, e credo dovrebbe nascerne un dibattito pubblico perché è un punto cruciale per il futuro dell’umanità esattamente quanto lo sono i dazi e le guerre. Viviamo in un’epoca di individualismo spinto, e qualunque discussione si tramuta prestissimo in rissa fra tifosi, anche grazie ai social che sembrano fatti apposta. Chi conosce gli studi scientifici sull’effetto che i media hanno sul cervello umano (effetto centuplicato quando amplificano le parole d’un personaggio famoso), sa bene che chi tende al bullismo, al non rispettare gli altri, all’uso del turpiloquio anche quando non serve, sarà non solo confortato da un Presidente che parla e si atteggia così, ma esaltato e pronto ad imitarlo alla prossima discussione, che sia col lattaio sotto casa o con uno sconosciuto incrociato sui social. Ed è per questo che Trump è un fenomeno senza precedenti, perché è amato (e votato) proprio per questo lato trash, che è certamente inadeguato secondo miliardi di persone, ma potrebbe segnare il futuro, anche nei rapporti fra Stati. È una partita apertissima, della quale continueremo a parlare, ma che ha ed avrà conseguenze enormi ben oltre le linee del campo da gioco, ma in moltissimi aspetti della futura umanità. Intanto Trump è pronto per La Zanzara.
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