Trump: cacciare subito Zelensky, spunta il nome dell’ex generale Valeriy Zaluzhnyi
Negli ultimi giorni, le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno sollevato un acceso dibattito sulla leadership dell’Ucraina e sul futuro politico del Paese. Trump, noto per le sue posizioni scettiche sull’invio di aiuti a Kiev e per la volontà di negoziare rapidamente un accordo di pace con la Russia, ha criticato apertamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Definendolo un “comico di modesto successo” e un “dittatore” per l’assenza di elezioni in tempo di guerra, Trump ha lasciato intendere che un cambio ai vertici del governo ucraino potrebbe essere auspicabile per gli Stati Uniti e per la stabilità regionale.
Un cambio di leadership in Ucraina?
Il nome che emerge come possibile alternativa a Zelensky è quello del generale Valeriy Zaluzhnyi, ex comandante in capo delle Forze Armate e attuale ambasciatore ucraino nel Regno Unito. Zaluzhnyi gode di grande popolarità tra i militari e la popolazione, avendo guidato la resistenza ucraina nelle fasi più difficili della guerra contro la Russia. Alcuni analisti ritengono che, l’amministrazione Trump potrebbe esercitare pressioni su Kiev per indire nuove elezioni e favorire l’ascesa di Zaluzhnyi alla presidenza. Tuttavia, lo stesso generale ha mantenuto una posizione cauta. Pur non escludendo un futuro politico, Zaluzhnyi ha dichiarato che la priorità assoluta rimane la sopravvivenza dell’Ucraina. Inoltre, lo stato di guerra e la legge marziale impediscono, di fatto, l’organizzazione di elezioni, rendendo improbabile una sostituzione immediata di Zelensky.
La risposta di Zelensky e la posizione dell’Ucraina
Di fronte alle dichiarazioni di Trump, Zelensky ha reagito con fermezza, accusandolo di essere vittima della “disinformazione russa”. Il presidente ucraino ha respinto l’idea di elezioni anticipate, affermando che la stabilità del governo è essenziale per la resistenza contro l’invasione russa. Ha inoltre sottolineato come la propaganda del Cremlino cerchi costantemente di minare la fiducia nella sua leadership, diffondendo narrazioni che lo dipingono come un leader sempre più isolato e impopolare.
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