Esteri

Trump annuncia: subito dazi contro Cina, Messico e Canada

di Ernesto Ferrante -


Dazi contro Cina, Messico e Canada già dal primo giorno della sua presidenza. Donald Trump ha scelto di dare subito fuoco alle polveri con un post su Truth social. “Il 20 gennaio, fra i miei primi ordini esecutivi, firmerò tutti i documenti necessari per far pagare a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti, e sui loro ridicoli confini aperti”, ha scritto il presidente eletto degli Stati Uniti, aggiungendo che rimarranno in vigore “fino a quando la droga, in particolare il Fentanyl, e tutti gli stranieri illegali non fermeranno questa invasione del nostro Paese”.

Secondo il tycoon, “sia il Messico che il Canada hanno il diritto e il potere assoluto di risolvere facilmente questo problema che si trascina da tempo…chiediamo che usino questo potere e, finché non lo faranno, è ora che paghino un prezzo molto alto!”.

Duro l’avvertimento alla Cina, con la minaccia di ulteriori dazi del 10% fino a quando il letale oppioide prodotto da sintesi chimica non smetterà di “riversarsi nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico”. Negli Usa si parla senza mezzi termini di “crisi degli oppioidi”, una piaga che in meno di un ventennio è costata la vita a un milione di persone. Un decesso ogni 5 minuti. Nel solo 2022 si sono verificati 107.941 morti per overdose, di cui 73.838 legati all’uso di oppioidi sintetici.

Il leader del Gop ha fatto riferimento ai “patti” non rispettati: “Ho avuto molti colloqui con la Cina sulle massicce quantità di droga, in particolare di Fentanyl, che vengono mandate negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato”.

Sulla sua piattaforma ha sostenuto di aver ricevuto rassicurazioni dalle autorità di Pechino che “avrebbero applicato la loro massima pena, quella di morte, per qualsiasi trafficante di droga sorpreso a fare questo, ma, purtroppo, non hanno mai dato seguito alla loro richiesta, e la droga si sta riversando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima”.

Gran parte del flusso della “droga degli zombie” verso gli Stati Uniti proviene dai cartelli della droga in Messico che mescolano i precursori e contrabbandano il prodotto finito oltre confine.

Lo scorso anno, dopo i positivi colloqui tra Biden e Xi Jinping a San Francisco, il governo del gigante asiatico aveva ampliato l’elenco dei precursori chimici utilizzati per produrre il farmaco, imponendo controlli rafforzati.

La Cina si era già dimostrata in passato disponibile a collaborare sulla questione con la precedente amministrazione Trump. Nel 2019 introdusse un divieto del farmaco, portando il magnate a ringraziare Xi per il “meraviglioso gesto umanitario”. Da quel momento gli agenti delle forze dell’ordine cinesi e americane iniziarono a coordinare gli sforzi per catturare i trafficanti. Tuttavia, le tensioni sulla tecnologia e sul commercio, hanno bloccato le azioni congiunte anche in questo campo.

La Cina resta “aperta al dialogo” con gli Stati Uniti. Lo ha ribadito la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, in risposta all’anticipazione di Donald Trump. “Come principio siamo aperti a mantenere un dialogo e una comunicazione”, ha detto Mao, rispondendo ai giornalisti durante un briefing.

Anche il Canada ha sottolineato l’importanza del rapporto con Washington e l’impegno sul controllo dei confini. In una nota congiunta, la vice premier canadese Chrystia Freeland e il ministro per la Sicurezza pubblica Dominic LeBlanc hanno ricordato che Canada e Stati Uniti hanno una delle relazioni più forti e più strette, in particolare per quanto riguarda il commercio e la sicurezza delle frontiere”.

Il Canada “attribuisce la massima priorità alla sicurezza delle frontiere e all’integrità del nostro confine comune”. Il Paese è essenziale per l’approvvigionamento energetico interno degli Stati Uniti. Infine, nel comunicato si ribadisce la cooperazione tra le forze dell’ordine canadesi e statunitensi “per contrastare la piaga del Fentanyl proveniente dalla Cina e da altri Paesi”.


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