Esteri

Trump annuncia che parlerà con Putin, forse già domani

di Giuseppe Ariola -


Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che potrebbe parlare con il presidente russo Vladimir Putin nelle prossime ore, probabilmente domani. Durante un colloquio con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, mentre tornava a Washington dalla Florida, Trump ha accennato alla possibilità di un contatto entro martedì, affermando: “Vedremo se avremo qualcosa da annunciare”. Il leader americano ha sottolineato che nel fine settimana sono stati fatti progressi e che l’obiettivo è valutare se sia possibile porre fine alla guerra. Trump ha inoltre menzionato discussioni riguardanti territori e impianti energetici, suggerendo che si stia trattando sulla condivisione di alcuni asset. Secondo l’inviato speciale americano, Steve Witkoff, il dialogo tra Trump e Putin potrebbe rivelarsi “interessante e positivo”, segno che sia Washington che Mosca vogliono avvicinarsi a una soluzione. Anche Kiev sarebbe interessata a porre fine al conflitto, ha detto Witkoff in un’intervista alla CNN. Intanto, dalla Russia, il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko ha ribadito che Mosca esigerà garanzie di sicurezza estremamente ferree come precondizione per qualsiasi accordo di pace con Kiev. Tra queste, la certezza che l’Ucraina non entrerà nella NATO. Grushko, in un’intervista pubblicata dal quotidiano Izvestia, ha insistito sul fatto che tali garanzie dovranno far parte dell’intesa e ha evitato di menzionare la tregua di 30 giorni proposta dagli Stati Uniti e accettata dall’Ucraina la scorsa settimana durante un incontro in Arabia Saudita. Secondo il diplomatico russo, la neutralità dell’Ucraina e il rifiuto della NATO di includerla nell’Alleanza saranno elementi imprescindibili di un futuro accordo. Inoltre, ha sottolineato l’opposizione della Russia allo spiegamento di truppe occidentali in Ucraina, indipendentemente dalla loro definizione ufficiale: “Un contingente dell’Unione Europea, della NATO o su iniziativa di qualsiasi paese è per noi inaccettabile”. Grushko ha poi analizzato l’evoluzione delle dinamiche militari tra Russia e NATO negli ultimi anni, evidenziando un incremento delle forze dell’Alleanza sul fianco orientale. Secondo il rappresentante di Mosca, rispetto al 2019, il numero di truppe NATO in Polonia, nei Paesi baltici, in Bulgaria e Romania è aumentato di 2,5 volte, così come la quantità di macchinari pesanti. Ha inoltre denunciato il rafforzamento delle infrastrutture militari, comprese reti aeroportuali e portuali, oltre all’aumento delle esercitazioni. L’implementazione di quello che Mosca definisce “Schengen militare”, ossia la libera circolazione di personale militare all’interno dell’Europa, sarebbe un altro segnale dell’intensificarsi della presenza NATO nella regione. Grushko ha avvertito che le esercitazioni militari occidentali stanno diventando sempre più aggressive, con un focus esplicito su operazioni contro un nemico di pari livello, ovvero la Federazione Russa. Alla luce di questa situazione, Mosca considera la presenza militare della NATO una minaccia significativa, fino a quando non vi saranno cambiamenti concreti nella politica occidentale. L’atteggiamento dell’Alleanza viene visto come un elemento destabilizzante e un ostacolo alla risoluzione del conflitto con l’Ucraina. Mentre i negoziati sembrano prendere forma, resta da vedere se Trump riuscirà a mediare una svolta concreta per porre fine alla guerra.


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