Trump alza la posta: vuole 500 miliardi di dollari in terre rare
“Un giorno” l’Ucraina “potrebbe essere russa”. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un’intervista a Fox News, alza la posta nelle sue pretese nei confronti dell’Ucraina e tiene tesa la corda di una possibile manovra per una futura trattativa riguardo al conflitto in corso. “Potrebbero raggiungere un accordo, potrebbero non farlo – ha affermato a pochi giorni dal terzo anniversario dall’inizio della guerra innescata dall’invasione russa su vasta scala in Ucraina – Potrebbero essere russi un giorno o potrebbero non esserlo”.
Trump ha avanzato una richiesta specifica all’Ucraina, che si era mostrata disponibile. “Ho detto loro che voglio l’equivalente, circa 500 miliardi di dollari di terre rare. Sostanzialmente hanno acconsentito”, ha aggiunto. E ha poi confermato che l’inviato per l’Ucraina, Keith Kellogg, sarà presto a Kiev: arriverà il 20 febbraio nella capitale ucraina, ha detto ieri all’agenzia Afp una fonte dell’ufficio del Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. E un portavoce di quest’ultimo, Sergiy Nikiforov, ha detto all’agenzia che Zelensky incontrerà venerdì il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, a margine della Conferenza di Monaco.
Intanto, la guerra non si ferma. Un attacco russo ha colpito nella notte le infrastrutture energetiche dell’Ucraina e nel Paese sono scattate restrizioni sulla fornitura di elettricità. Lo ha reso noto il ministro ucraino dell’Energia, Herman Halushchenko, come riporta Ukrinform. “Il nemico ha lanciato nella notte un attacco contro le infrastrutture del gas”, ha scritto il Ministro su Facebook. “Stamani il settore energetico resta un obiettivo”, ha aggiunto, precisando che per la fornitura di elettricità ci sono “restrizioni” con l’obiettivo di “ridurre al minimo le possibili conseguenze per il settore energetico”.
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