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Trump a muso duro con Khan (Cpi): mai più negli Usa, congelati i suoi beni

di Angelo Vitale -


Il Dipartimento del Tesoro americano ha sanzionato il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan. Lo fa sapere attraverso il suo sito web il Dipartimento del Tesoro Usa, pubblicando l’integrazione dell’ordine esecutivo firmato dal presidente americano Donald Trump nei confronti della Corte penale internazionale lo scorso 6 febbraio.

Karim Khan, come ogni componente della sua famiglia, a seguito delle sanzioni non potrà più entrare negli Stati Uniti e vedrà congelati negli States ogni bene che lì possiede.

Khan aveva emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti del presidente russo Vladimir Putin con cui Trump ha parlato ieri, e del premier israeliano Benjamin Netanyahu, primo leader straniero a essere ricevuto alla Casa Bianca dopo l’insediamento del presidente americano lo scorso 20 gennaio.

Sanzioni economiche, quindi, e di ogni movimento negli Stati Uniti in risposta agli atti adottati all’Aja per le indagini su cittadini statunitensi o alleati degli Stati Uniti.

Io, Donald Trump – aveva tuonato il presidente degli Usa – ritengo che la Corte penale internazionale, come istituita dallo Statuto di Roma, abbia adottato misure illegittime e infondate nei confronti dell’America e del nostro stretto alleato Israele. La Cpi ha, senza una base legittima, affermato la propria giurisdizione e avviato indagini preliminari riguardanti il ​​personale degli Stati Uniti e di alcuni dei suoi alleati, tra cui Israele, e ha ulteriormente abusato del proprio potere emettendo mandati di arresto infondati contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. La Cpi non ha giurisdizione sugli Stati Uniti o su Israele, poiché nessuno dei due Paesi è parte dello Statuto di Roma o membro della Cpi. Nessuno dei due Paesi ha mai riconosciuto la giurisdizione della Cpi ed entrambe le nazioni sono fiorenti democrazie con eserciti che rispettano rigorosamente le leggi di guerra”.


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