Truffe superbonus e reddito di cittadinanza: il conto è di 16 miliardi
I numeri sono da capogiro. Se si sommano i miliardi truffati allo Stato con il Superbonus edilizio e quelli generati dal reddito di cittadinanza si contabilizza l’astronomica cifra di quasi 16 miliardi di euro. Numeri che fanno accapponare la pelle perché a beneficiarne sono state oltre centomila presunti truffatori, che sfruttando le politiche assistenziali volute dal M5S per sconfiggere la povertà e quelle per far fronte alla pandemia da Covid-19 introdotto rispettivamente nel 2019 dal governo giallo-verde (M5S-Lega) e nel 2020 dall’esecutivo giallo-rosso (M5S-Pd) si sono impossessati di un malloppo che grava sul debito pubblico e sugli italiani per bene. A sfornare questi dati è la Guardia di Finanza sull’intero territorio nazionale che fa comprendere come queste cifre potrebbero essere addirittura la punta di un iceberg del malaffare ancora più ampia, proprio perché i controlli ex-post eseguiti dagli inquirenti non scoprono ovviamente tutte le malefatte. Così se coloro che avrebbero percepito irregolarmente l’ “assegno di povertà” sono almeno 62 mila cittadini che avrebbero sottratto alle casse pubbliche 665 milioni di euro, di dimensioni gigantesche sono le frodi col superbonus perché secondo la Finanza superano i 15 miliardi di euro. Entrambe le misure sono deliberate entrambe dai governi Conte 1 e Conte 2. Si tratta dell’agevolazione introdotta dal Decreto Rilancio che alzava al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 per l’efficientamento energetico, gli interventi antisismici, quelli di installazione degli impianti fotovoltaici e altro. Le cessioni dei crediti sono terminate il 31 dicembre 2022 con la manovra adottata dal governo Draghi e nel 2023, quando è stato passato il testimone a Giorgia Meloni, la detrazione e scesa al 70% senza sconto in fattura. A gestire la voragine nei conti pubblici è il ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “ Il fatto è – analizza Lino Ricchiuti, vice responsabile di dipartimento Imprese e Mondi Produttivi di Fratelli d’Italia – che non hanno perso tempo i promotori della norma, con l’ex premier Giuseppe Conte in testa, a lavarsi le mani come ogni qualvolta si scopre una truffa dicendo che il Superbonus sarebbe esploso sotto il governo Meloni. Certo che e esploso in questa legislatura – aggiunge – , del resto il Superbonus si e iniziato a pagare lo scorso anno. Se invece fosse stato bloccato con effetto immediato, sono convinto che gli stessi avrebbero lanciato accuse al governo perché un tale provvedimento avrebbe fatto fallire imprese e perdere casa a cittadini. I rinvii e le moratorie sono stati necessari affinché chi aveva i lavori in fase avanzata potesse finirli e non ritrovarsi con il cantiere non concluso”. Proprio all’inizio dell’anno le Fiamme Gialle di Roma, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno accertato l’ennesima presunta frode con lavori come al solito gonfiati o inesistenti e di conseguenza è stato appurato che erano illegittimi i crediti d’imposta vantati per oltre 80 milioni di euro su un fatturato superiore ai 167 milioni di euro nel triennio 2021-2023. In questo caso il tribunale ha ordinato il sequestro di crediti d’imposta per 16 milioni di euro. Quanto al reddito di cittadinanza, invece, decine di migliaia di persone hanno contraffatto la documentazione presentata all’Agenzia delle Entrate ottenendo indebiti versamenti appunto per 665 milioni di euro. Nei giorni scorsi, ad esempio, il tribunale di Busto Arsizio ha condannato Riccado Bossi, primogenito del fondatore della Lega, a 2 anni e 6 mesi, e una provvisionale a favore dell’Inps di 15 mila euro, nel processo che si è celebrato in camera di consiglio con il rito abbreviato. Bossi jr è accusato di avere indebitamente percepito 280 euro al mese per 43 mensilità di reddito di cittadinanza per un ammontare di oltre 12 mila euro dal 2020 al 2023. I tribunali della Penisola sono intasati di procedimenti penali per truffa a carico di cittadini, molti anche stranieri, che hanno beneficiato del sussidio pur non avendone titolo, ma che grazie a carte truccate si sono trasformati in percettori illegali. Le indagini hanno verificato che in molti casi si trattava di italiani appartenenti a cosche malavitose, come la Guardia di Finanza ha accertato per una organizzazione criminale che riguardava i Centri di assistenza fiscale e anche patronati complici che avrebbero completato pratiche falsificando i dati di chi richiedeva il reddito di cittadinanza. In molti casi i soldi truffati seguivano canali esteri.
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