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Trovata morta la ristoratrice della recensione su disabili e gay: la procura indaga per istigazione al suicidio

di Redazione -

Nello e Giovanna, i due ristoratori di Sant'Angelo Lodigiano titolari della pizzeria Le Vignole. X/ DAVIDE FARAONE +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++


È stata trovata morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano che aveva risposto ad una recensione omofoba e discriminatoria sul suo locale e aveva dato una lezione di civiltà. La donna è stata trovata morta nel primo pomeriggio di ieri sulle rive del Lambro: l’ipotesi è quella del suicidio.

Per il caso di Pedretti, 59 anni, la Procura di Lodi intende chiarire se la valanga social che l’ha travolta abbia influito sul suo gesto. L’ipotesi è istigazione al suicidio, con un fascicolo aperto al momento senza indagati e mirato agli accertamenti da svolgere.

La morte di Giovanna Pedretti

Pedretti, secondo i primi accertamenti, si sarebbe recata nei pressi del Lambro a bordo della sua Fiat Panda. Il corpo senza vita è stato rinvenuto nei pressi del ponte del comune in provincia di Lodi: sul posto sono subito accorsi carabinieri e vigili del fuoco, poi raggiunti dal pm in servizio e dagli uomini della Scientifica. L’auto ora è sotto sequestro per consentire agli investigatori di fare luce sulla morte che, stando alle prime risultanze, sarebbe frutto di un gesto volontario.

L’ipotesi del suicidio rimane la prima plausibile per gli inquirenti. La ristoratrice potrebbe non aver retto alla valanga di odio via social, alle insinuazioni di una recensione posticcia fatta solo per pubblicizzare il suo locale. Difatti sono stati in molti, tra cui la giornalista Selvaggia Lucarelli, a destare sospetti sulla non veridicità della recensione: da lì le critiche e, probabilmente, l’estremo gesto. La donna si è ritrovata alla mercé della opinione pubblica e di fronte alle critiche e alla gogna mediatica non avrebbe retto.

Da parte sua Selvaggia Lucarelli respinge le accuse di gogna su Instagram: “Una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono. Lo fa confezionando un commento fatto male, molto ingenuo da un punto di vista tecnico. Era chiaramente falso al primo sguardo. La stampa tutta gli va dietro. Gli influencer la riprendono. La signora diventa l’eroina nazionale. La signora è la star del giorno. Qualcuno si prende la briga di fare debunking. Qualcuno dice che la notizia che è in home su tutti i giornali è falsa. Normale amministrazione ormai. Purtroppo. La signora viene trovata morta”, aggiunge.


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